Bangladesh: Manifestanti in piazza dopo la condanna a morte dell'ex primo ministro Hasina

I manifestanti sono giunti con 2 bulldozer per tentare di demolire la storica casa e museo del defunto padre di Hasina e fondatore della repubblica, lo sceicco Mujibur Rahman

di Renato Narciso
Martedì 18 Novembre 2025
Dhaka (Bangladesh) - 18 nov 2025 (Prima Pagina News)

I manifestanti sono giunti con 2 bulldozer per tentare di demolire la storica casa e museo del defunto padre di Hasina e fondatore della repubblica, lo sceicco Mujibur Rahman

Almeno 50 persone, tra cui agenti di polizia e militari, sono rimaste ferite nei disordini nella capitale, scoppiati dopo la notizia della condanna a morte dell'ex primo ministro Sheikh Hasina.

Lo riporta la TASS che cita il quotidiano Dhaka Tribune.

Migliaia di persone si sono radunate nei pressi di Dhanmondi St. 32, la storica casa e museo del defunto padre di Hasina e fondatore della repubblica, lo sceicco Mujibur Rahman, e hanno tentato una "demolizione simbolica" del museo, ha scritto il quotidiano.

Decine di manifestanti, per lo più studenti, hanno portato con sé due bulldozer.

La polizia ha installato barricate per impedire alla folla di assaltare il museo e ha utilizzato gas lacrimogeni e granate stordenti per disperdere la protesta. I disordini si sono protratti per alcune ore.

Attualmente i manifestanti sono ancora all'esterno dell'edificio, dichiarando che non se ne andranno finché la residenza del padre di Sheikh Hasina non sarà demolita.

La polizia e l'esercito continuano a pattugliare la zona.

Lunedì, il Tribunale penale internazionale del Bangladesh ha condannato a morte Sheikh Hasina per crimini contro l'umanità commessi durante la repressione delle rivolte del 2024.

Il tribunale l'ha dichiarata colpevole di cinque capi d'imputazione. Una condanna a morte è stata emessa anche per l'ex Ministro degli Interni del Bangladesh, Asaduzzaman Khan Kamal.

L'ex Ispettore Generale di Polizia Chowdhury Abdullah Al-Mamun, anch'egli imputato nel caso, è stato condannato a cinque anni di carcere.

In precedenza aveva accettato di collaborare alle indagini e si era dichiarato colpevole.

Sheikh Hasina non era presente in aula al momento dell'annuncio del verdetto.

Secondo la legge bengalese, può presentare ricorso solo in caso di arresto o di consegna alle autorità entro 30 giorni dal verdetto.

La leader 78enne ha criticato duramente la decisione della corte, accusandola di non aver avuto la possibilità di difendersi.

Secondo lei, giudici e avvocati hanno pubblicamente espresso solidarietà alle autorità in carica.

Sheikh Hasina ha ripetutamente negato di aver dato l'ordine di uccidere i rivoltosi e sostiene che tali istruzioni provenissero da Muhammad Yunus, che guidò il governo ad interim dopo la sua fuga dal Paese.

Nel luglio 2024, in Bangladesh vi furono numerose proteste antigovernative, a cui parteciparono attivamente gli studenti scontenti dell'elevata disoccupazione e della mancanza di prospettive economiche.

 Circa 1.400 persone morirono nelle rivolte e negli scontri tra manifestanti e polizia.

 Il 5 agosto, Sheikh Hasina volò in India.

Le elezioni parlamentari generali del Bangladesh sono previste per febbraio 2026.


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