Calcio, Serie A, Lazio, Tudor: "Qui ci sono tutti i presupposti per lavorare bene"
"La squadra può dare tanto da qui alla fine. Bisogna mettersi a lavorare con intelligenza, nel modo giusto".
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Mercoledì 20 Marzo 2024
Roma - 20 mar 2024 (Prima Pagina News)
"La squadra può dare tanto da qui alla fine. Bisogna mettersi a lavorare con intelligenza, nel modo giusto".
“Non servivano motivazioni particolari per venire qui: è un club prestigioso, per tutti quelli che fanno questo lavoro venire alla Lazio è una cosa bella e stimolante”.

Parola di Igor Tudor, che stamani si è presentato in qualità di nuovo allenatore della Lazio, ai canali ufficiali del club biancoceleste.

Questa, ha aggiunto il tecnico croato, è un'opportunità da cogliere al volo, dato che “la Lazio è una squadra prestigiosa, con giocatori forti, una tifoseria speciale: non si può non accettare di venire qui e far parte di questo club, di questa città”.

Il primo impatto è stato molto più che positivo: “Ho trovato strutture belle, qui si può lavorare bene, ci sono tutti i presupposti. C’è serietà, un’organizzazione del club semplice come piace a me, è come una famiglia”.

Con nove match di campionato e le semifinali di Coppa Italia contro la Juve davanti, ha aggiunto, il club “può dare tanto da qui alla fine. Bisogna mettersi a lavorare con intelligenza, nel modo giusto. Quando si cambia allenatore ci vuole un pò di tempo per adattarsi ma c’è un gruppo sano, di gente che lavora, che si applica. Sta a me cercare di trasmettere al più presto le idee che ho in testa, ma penso che faremo in fretta”.

Peraltro, Tudor torna a lavorare con Casale, che definisce come “un ragazzo d’oro, un giocatore forte che sarà sicuramente utile”, e Guendouzi, che è “un vincente, ha la mentalità pazzesca che ci vuole in queste squadre”.

Su quale Lazio voglia, Tudor non ha alcun dubbio: “Mi piace lavorare sulla fase offensiva senza rinunciare a quella difensiva. Ma è tutta la squadra che deve fare entrambe le fasi, non devono mai mancare voglia e spirito di sacrificio. Voglio vedere tutto, transizioni, corsa, qualità di gioco, corsa nello spazio: il calcio moderno va in questa direzione, si attacca con tanti, si cerca di fare gol e non essere noiosi. Poi io sono uno che non si accontenta mai, penso che ci sia sempre da migliorare”.

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