Campi Flegrei: oltre 160 scosse di terremoto in poche ore, evacuato il carcere femminile di Pozzuoli

La scossa di magnitudo 4.4 di ieri sera è stata la più forte registrata in zona negli ultimi 40 anni.

(Prima Pagina News)
Martedì 21 Maggio 2024
Napoli - 21 mag 2024 (Prima Pagina News)

La scossa di magnitudo 4.4 di ieri sera è stata la più forte registrata in zona negli ultimi 40 anni.

C'è paura, questa mattina, a Pozzuoli, dopo le oltre 160 scosse di terremoto registrate ieri, di cui 150 tra le 19:51 e le 00.31, e le altre 15 che si sono alternate durante la nottata, tra cui quella di magnitudo 4.4 (la più forte registrata in zona da 40 anni), che hanno messo in seria difficoltà gli abitanti, che hanno a che fare da sempre con il bradisismo.

Sul Lungomare Pertini qualcuno fa footing, ma moltissime persone hanno preferito passare la notte nelle auto parcheggiate accanto. Tra loro, giovani con i loro cani, bambini e anziani, tutti segnati dalla paura, dalla tristezza e anche dalla rabbia, oltre che dalla stanchezza.

"Sono state allestite nella notte cinque aree di attesa a Pozzuoli e un'area di accoglienza al Palatrincone di Monterusciello, dove hanno dormito 80 persone", fa sapere l'Unità di Crisi allestita ai Campi Flegrei sui social. "Aree di attesa sono state allestite anche a Bacoli. I sopralluoghi hanno portato finora allo sgombero di 13 edifici e all'evacuazione di 39 famiglie. L'attività dei tecnici prosegue con l'arrivo di ulteriori squadre messe a disposizione da Vigili del Fuoco e ordini professionali", evidenzia.

Intanto, le 140 detenute del carcere femminile di Pozzuoli saranno fatte evacuare. Lo ha annunciato il provveditore delle carceri della Campania Lucia Castellano, spiegando che questo provvedimento "si è reso necessario per motivi precauzionali. Le scosse di ieri sera hanno provocato dei danni alla struttura sulla cui entità sono in corso accertamenti". "Nel frattempo mettiamo in sicurezza le carcerate - ha detto ancora Castellano - che saranno dislocate in altre strutture campane".

"Il nostro sforzo è finalizzato a far rientrare le detenute quanto prima - ha aggiunto - Pozzuoli è una struttura d'eccellenza a cui non vogliamo rinunciare".

Dopo le due forti scosse di ieri sera, le detenute sono state portate dalle poliziotte della Penitenziaria verso appositi punti di raccolta all'esterno del carcere, dove poi hanno passato la notte, munite di alcune coperte per proteggersi dal freddo. "Gli ingegneri da noi delegati, insieme con quelli del comune - ha proseguito Castellano - hanno verificato l'esistenza di crepe e, siccome non ne conosciamo al momento la gravità e neppure siamo in grado di prevedere l'andamento e l'entità dello sciame sismico in corso, al termine di una riunione abbiamo deciso di trasferire per motivi precauzionali l'intera popolazione carceraria".

Attualmente, sono 39 le famiglie sgomberate. Il Centro di coordinamento soccorsi, dietro richiesta della Protezione Civile campana, ha disposto di inviare 400 brandine in dotazione ai Capi del Ministero dell'Interno - Dipartimento dei Vigili del Fuoco di Capua, a Bacoli e Pozzuoli. Si tratta di un provvedimento cautelare, per far sì che le brandine siano immediatamente disponibili per gli abitanti, nel caso fosse necessario.

Certamente, nessuno, almeno per ora vuole tornare a casa, come racconta una signora, e quelli che ieri non hanno dormito nelle tende ci sono andati questa mattina: "Per ora stiamo qui, lo so che non possiamo restare per sempre ma le mie gambe sono ancora paralizzate dalla paura - dice una signora - la verità e che stanotte nessuno sapeva cosa fare, dove andare. La verità è che ormai siamo stanchi".

 Intanto, i negozi stanno pian piano riaprendo, per cercare di assicurare la normalità, anche se c'è da fare la conta dei danni, tra marmi staccati dalle mura e buchi all'interno delle case. "Casa mia ha resistito al terremoto dell'80 e anche a quelli successivi ma stanotte si sono create delle crepe incredibili, sì abbiamo dormito in macchina ma poi ci siamo cambiati e abbiamo aperto il nostro negozio. Qui dobbiamo continuare a lavorare. Qui abbiamo bisogno di vivere", dice un fioraio.

Anche la circolazione ferroviaria è ripartita stamattina, dopo le verifiche tecniche sulle linee coinvolte dallo sciame sismico.


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