Palmi celebra il “re” dell’antidroga del Governo Meloni

Va al questore calabrese Antonio Pignataro, “Uomo di Stato sul fronte dell’antidroga”, il Premio alla Carriera consegnatogli a Palmi nel corso del convegno “Tra tecnologia e uomini in divisa al servizio della collettività”, e organizzato in occasione della presentazione del libro “Il prezzo del dovere”.

di Pino Nano
Martedì 09 Settembre 2025
Reggio Calabria - 09 set 2025 (Prima Pagina News)

Va al questore calabrese Antonio Pignataro, “Uomo di Stato sul fronte dell’antidroga”, il Premio alla Carriera consegnatogli a Palmi nel corso del convegno “Tra tecnologia e uomini in divisa al servizio della collettività”, e organizzato in occasione della presentazione del libro “Il prezzo del dovere”.

Il libro “Il prezzo del dovere” lo ha scritto il sovrintendente della Polizia di Stato Marco Buschini, insignito della medaglia d’oro dopo essere rimasto gravemente ferito durante un intervento di servizio, esperienza che oggi ha raccontato nel suo volume.

La motivazione con cui a Palmi, presenti le massime autorità politiche civili e religiose dell’intera provincia reggina, è stato consegnato il premio al questore Antonio Pignataro parla di un “Uomo di Stato” al sevizio del Paese, e in difesa dei giovani sempre di più vittime della droga. La sua è la storia di un alto dirigente della Polizia di Stato che ha scalato tutti i gradini della sua carriera ottenendo in tutti questi anni una serie infinita di riconoscimenti e di premi istituzionali. 

Originario di Acri, in provincia di Cosenza si arruola nella Polizia di Stato all’età di 18 anni, dopo aver superato il concorso a Vicenza e viene in seguito assegnato a Palermo. Dall’80 all’88 viene assegnato alla Squadra mobile di Palermo, è il periodo più difficile della lotta alla mafia, prestando servizio al fianco di uomini del calibro di Ninni Cassarà e Giuseppe Montana. Successivamente, in qualità di funzionario va alla squadra mobile di Genova e in seguito al nucleo speciale antisequestri di Reggio Calabria, distinguendosi per il suo altissimo impegno istituzionale. Poi da qui al Viminale, e sempre più in alto.

Il questore Pignataro dedica il premio ricevuto a Palmi “a tutte le donne e gli uomini delle Forze di Polizia”, ricordando come il messaggio del libro di Marco Buschini sia rivolto in particolare a tutti loro: “Chi fa il proprio dovere con fedeltà alla Repubblica, con onore e disciplina spesso paga un prezzo alto, fino a sacrificare la vita per la tutela della libertà e della sicurezza”.

Nel consegnargli il Premio viene più volte ricordato quanto il suo lavoro sia stato utile al Paese. Il Consiglio dei Ministri il 28 dicembre del 2022 gli aveva conferito la prestigiosa nomina a Dirigente Generale di pubblica sicurezza con l’incarico di Esperto nell’ambito del Dipartimento delle politiche antidroga presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, un riconoscimento solenne che riconosceva al poliziotto calabrese doti di altissima qualità nella lotta alla droga e in difesa della tutela dei più giovani vittime di questa piaga sociale. Era stata la stessa Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a volere fortemente lui alla guida di questo settore.

Oggi lui ricambia l’attenzione del Governo nei suoi riguardi citando più volte nel suo intervento Giorgia Meloni “per la grande attenzione che la Meloni- spiega l’alto dirigente di Polizia- da sempre dedica a questo fenomeno”, e lo stesso Sottosegretario Alfredo Mantovano,” perché insieme a Giorgia Meloni perseguono gli stessi principi per garantire sicurezza e libertà alla nostra democrazia, un impegno che si traduce soprattutto nella lotta al mercato della droga”.

“La droga -ripete il questore Antonio Pignataro- non può essere normalizzata né tollerata perché distrugge la vita, rende schiavi i nostri ragazzi e porta alla morte. La dipendenza non avrà l’ultima parola, e chi è caduto nel tunnel della droga – dice il questore calabrese ritirando il suo premio- può, con il Governo Meloni e il Sottosegretario Mantovano, ritrovare speranza nella vita poiché questo esecutivo farà di tutto per restituire dignità e futuro a chi è caduto nel girone infernale della droga”. Standing ovation finale.


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