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Dante Maffia è oggi considerato uno dei più grandi poeti italiani viventi. Tradotto in 18 lingue, giapponese compreso.
Dante Maffia è oggi considerato uno dei più grandi poeti italiani viventi. Tradotto in 18 lingue, giapponese compreso.
Lui sì che è un'eccellenza italiana, e di grande carisma, e bene ha fatto l’Associazione Internazionale Amici dell’Unical ad invitarlo, lunedì prossimo 16 dicembre, nel cuore del Campus per un incontro con il mondo accademico. Perchè Dante Maffia, figlio illustre di Roseto Capo Spulico, dove è nato e ha vissuto la sua infanzia, merita di essere raccontato, conosciuto, e presentato agli studenti che oggi vivono il Campus.
“Un Calabrese con troppe Calabrie”, il tema suggerito da Silvia Mazzuca, Presidente dell’Associazione, e da Monica Lanzillotta, Vice Presidente, non fa che rispecchiare la vera anima di questo straordinario intellettuale calabrese che in tutti questi anni ha rappresentato la Calabria nei più alti consessi culturali del mondo.
“Vado la sera/ di casa in casa/ ad ascoltare le fiabe/ che mi raccontano i vecchi / al focolare/ come un mendico/ che ha bisogno di un pezzo di pane”. Lui, che da ragazzo si raccontava in questo modo, è davvero oggi uno di quei poeti e di quegli scrittori meridionali che hanno lasciato il segno del proprio percorso e del proprio passaggio dovunque siano stati chiamati e invitati a parlare della Calabria.
Per raccontare Dante Maffìa, Laurea Honoris Causa dalla Pontificia Università, non basterebbe un intero speciale. Classe 1946, segnalato da Aldo Palazzeschi e da Leonardo Sciascia che, con Dario Bellezza, lo ritenevano “uno dei più felici poeti dell’Italia moderna”, viene raccontato e additato con ammirazione da intellettuali italiani del calibro di Giuliano Manacorda, Claudio Magris, Luigi Reina, Remo Bodei, Nelo Risi, Giulio Ferroni, Giuseppe Pontiggia.
Dante Maffia è oggi considerato uno dei più grandi poeti italiani viventi. Tradotto in 18 lingue, giapponese compreso, ha vinto, tra gli altri, i Premi: “Montale”, “Gatto”, “Stresa”, “Viareggio”, “Alvaro”, “Matteotti”, “Camaiore”, Tarquinia Cardarelli”, “Circe Sabaudia”, “Rhegium Julii”, “Alda Merini”, “Mihai Eminescu”. Tra le sue opere ricordiamo: Il Romanzo di Tommaso Campanella, Lo specchio della mente, La Biblioteca d’Alessandria, Il poeta e la farfalla, Monte Sardo, Matera e una donna, Al macero dell’invisibile.
È poeta, narratore, saggista, critico d’arte e fondatore di riviste prestigiose come “Il Policordo”, “Poetica” e “Polimnia”. Intensa la sua attività critica sulle maggiori riviste italiane tra cui “Nuova Antologia”, “Il Veltro”, “Il Belli”, “Idea”, “Poiesis”, “Fermenti”, “Poesia”, “Microprovincia”, “Hebenon”, “La Fiera Letteraria”, “Il Giornale di Calabria”, “Il Mattino”, “La Voce”, “Nuovi Argomenti”, “Il Cittadino”, “La Nazione”, “Paese Sera”, “Lunarionuovo”, “Misure Critiche”, “La Rassegna Salentina”, “Otto/Novecento”. Redattore degli “Studi di Italianistica nell’Africa Australe” è stato anche corrispondente de “La Nacion” di Buenos Aires, e per anni ha curato la rubrica dei libri per RAI 2.
Ma non a caso il Presidente della Repubblica Ciampi nel 2004 lo ha insignito della medaglia d’oro per il suo altissimo valore culturale. Ma c’è di più, il Consiglio Regionale della Calabria, le Fondazioni Spinelli, Guarasci, Farina, Di Liegro e Crocetta lo hanno candidato negli anni scorsi al Premio Nobel per la poesia. È quanto basta insomma, per dire che questo dell’Unical è un evento da non perdere, lo dico soprattutto per i ragazzi che frequentano l’Ateneo e che hanno ancora voglia di credere nella terra dove sono nati e dove cresceranno probabilmente i loro figli. L’incontro con questo affascinante personaggio del mondo culturale italiano, sono certo, vi aiuterà molto ad innamorarvi sempre di più della Calabria.