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L’Associazione Giornalisti del Mediterraneo denuncia i crimini contro l’umanità e la libertà di stampa.
L’Associazione Giornalisti del Mediterraneo denuncia i crimini contro l’umanità e la libertà di stampa.
Il massacro nella Striscia di Gaza non conosce tregua. Da mesi, civili innocenti – bambini, donne e anziani – vengono colpiti e uccisi quotidianamente in una tragedia che rappresenta una ferita aperta alla coscienza dell’umanità.
Ancora più grave e allarmante è il fatto che giornalisti, fotoreporter e operatori dei media, coloro che hanno il compito di documentare la realtà e dare voce alle vittime, siano divenuti bersagli deliberati. Colpirli significa attentare direttamente alla libertà di informazione e al diritto universale alla verità: un crimine che si aggiunge al dramma della popolazione civile, trasformando la guerra in una sistematica soppressione della verità stessa.
La denuncia dell’Associazione Giornalisti del Mediterraneo
L’Associazione Giornalisti del Mediterraneo, attraverso la voce del suo presidente Dündar Kesaplı, condanna con assoluta fermezza queste azioni, definite come una “flagrante violazione del diritto internazionale umanitario e dei principi democratici più elementari”.
Kesaplı ha sottolineato come restare in silenzio davanti a tale brutalità equivalga a essere complici: “È inaccettabile che molti Paesi membri dell’Unione Europea e della comunità internazionale continuino a limitarsi a osservare, senza assumere posizioni forti, chiare e inequivocabili. La tiepidezza delle reazioni istituzionali non è più sostenibile. Di fronte a un massacro, l’indifferenza diventa corresponsabilità.”
Gaza, appello urgente dei giornalisti del Mediterraneo
L’Associazione Giornalisti del Mediterraneo lancia un appello immediato alle istituzioni europee, alle Nazioni Unite e a tutte le organizzazioni internazionali.
Chiede un cessate il fuoco immediato e incondizionato, la protezione dei civili e delle infrastrutture essenziali, come ospedali, scuole e campi profughi, e garanzie concrete per la sicurezza dei giornalisti, che ogni giorno rischiano la vita per difendere il diritto all’informazione e alla verità.
Secondo l’associazione, garantire la sicurezza dei giornalisti è fondamentale per documentare la crisi e tutelare la libertà di stampa.
Un grido che non può essere soffocato
La comunità internazionale non può più voltarsi dall’altra parte. Gaza non è soltanto una crisi locale, ma un banco di prova per la credibilità delle istituzioni democratiche globali.
“Il mondo ha bisogno di giustizia, non di silenzi; di azione, non di complicità. Gaza è un grido che non può essere soffocato”, conclude il presidente Kesaplı.