Grandi poeti, Roma Capitale celebra la bellezza di Mahmoud Darwish

Mahmoud Darwish (1941-2008) non è stato solo un poeta, ma la voce letteraria e morale del popolo palestinese. La sua opera è un inno potente alla memoria, alla resistenza e alla nostalgia per una terra perduta, e alla ricerca di una identità finalmente propria.

di Pino Nano
Venerdì 21 Novembre 2025
Roma - 21 nov 2025 (Prima Pagina News)

Mahmoud Darwish (1941-2008) non è stato solo un poeta, ma la voce letteraria e morale del popolo palestinese. La sua opera è un inno potente alla memoria, alla resistenza e alla nostalgia per una terra perduta, e alla ricerca di una identità finalmente propria.

Venerdì sera in Campidoglio a Roma l’Associazione dei Calabresi Capitolini guidata dall’avvocato Luigi Salvati e dal critico d’arte Rosario Sprovieri ha ospitato insieme a “Inchiostro, Comitato Nazionale per la buona lettura” una manifestazione sulla pace dedicata ad uno dei più famosi poeti di lingua araba della storia moderna, lo scrittore e giornalista palestinese Mahmoud Darwisch, scrittore palestinese che ha raccontato l’orrore della guerra, dell’oppressione, e poi dell’esilio.

Nel corso della serata, davvero bellissima, sono state riproposte e lette alcune delle sue poesie più famose dedicate alla libertà del popolo palestinese e di denuncia aperta contro ogni forma di violenza e di oppressione.

Il momento clou della cerimonia è stato l’intervento ufficiale dell’Ambasciatrice della Palestina a Roma, Sua Eccellenza Mona Abuara, che ha aperto il suo saluto con un grazie per niente formale agli amici calabresi e romani che l’anno invitata, accomunando la solitudine dei Sud del mondo, e quindi anche della Calabria, alla solitudine del suo popolo.

“Non potevate scegliere tema più bello di questo- ha detto più volte l’ambasciatrice Abuara- perché la storia di Mahmoud Darwisch è la storia dei tutti noi che siamo nati in Palestina e che per tutta la vita abbiamo sognato di poter avere una terra tutta nostra dove vivere e dove crescere in pace i nostri figli”.

Chi si aspettava dalla diplomatica palestinese un discorso di attacco, o peggio ancora un discorso politico, sarà anche rimasto profondamente deluso, tanta dolcezza c’era nei ricordi della sua infanzia in Palestina, e tanta malinconia per le atrocità di una guerra senza fine, e che comunque questa giovane e brillante diplomatica di professione ha raccontato con un garbo istituzionale fuori dal comune e con un rispetto verso se stessa e la sua storia personale che fanno di lei oggi una delle osservatrici palestinesi più attente e più seguite dell’area europea. Una donna raffinatissima, poliglotta, assolutamente affascinante, e soprattutto profondamente innamorata della sua terra “che il poeta Mahmoud Darwisch – ricorda a tutti noi Moma Abuara- paragonava alla sua donna amata, tanto grande era il suo amore per la patria”.

Forte e determinato l’appello finale dell’ambasciatrice agli amici calabresi presenti in sala, tanti, e agli ospiti di Roma Capitale, che è “un appello alla pace reale, e alla costruzione di confini entro i quali si possa finalmente costruire il futuro di un popolo che da 70 anni è alla ricerca di sè stesso”. E’ stato poi il giornalista Rosario Sprovieri a consegnarle a nome dei Calabresi di Roma un mazzo di fiori e un biglietto con su scritto “Ora l’aspettiamo in Calabria per farle vedere quanto è bella e suggestiva anche la nostra terra del cuore” e chiedendo ufficialmente ad Hatem Abed-Sabra, Interprete della Comunità Palestinese in Italia, di recitare in onore della terra di Palestina una delle poesie più significative di Mahmoud Darwisch, “ma questa volta in lingua araba in onore della terra di Palestina”. Così è andata.

Oltre l'ultimo cielo-Omaggio e controcanto a Mahmoud Darwish”, questo il tema centrale della serata in Campidoglio, ha visto poi gli interventi di vari protagonisti della vita culturale romana e italiana: Dario Nanni, Presidente della Commissione Giubileo di Roma Capitale; Elisa Zumpano, del Direttivo Inchiostro; Rosario Sprovieri, storico direttore del Teatro dei Dioscuri al Quirinale; Paolo Canettieri, professore universitario e famoso Filologo alla Sapienza di Roma; lo scrittore Pier Paolo Di Mino, il poeta Marco Giovenale, e il giornalista Filippo Golia, testimone diretto e oculare di una delle stagioni forse più cruente della vita palestinese. Una serata intensa come poche altre- ripete Dario Nanni che è nei fatti il padrone di casa in Campidoglio “e che spero possa ripetersi in altre forme e in altre occasioni”. Insomma, Calabria forever.


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

Calabresi Capitolini
Mahmoud Darwish
PPN
Prima Pagina News

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU