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"Conseguenza della forte impennata registrata tra la fine del 2021 e i primi mesi del 2023 e del perdurare di una significativa, seppure più moderata, tendenza alla crescita".
"Conseguenza della forte impennata registrata tra la fine del 2021 e i primi mesi del 2023 e del perdurare di una significativa, seppure più moderata, tendenza alla crescita".
Oggi, in Italia, i prodotti alimentari costano un terzo di più rispetto al 2019. Lo evidenzia l'Istat, nella Nota sull'andamento dell'economia pubblicata oggi, sottolineando che, comunque, l'aumento è inferiore rispetto alla media Ue a 27.
"In conseguenza della forte impennata registrata tra la fine del 2021 e i primi mesi del 2023 e al successivo perdurare di una significativa, seppure più moderata, tendenza alla crescita (fenomeni che hanno riguardato l'intera Europa), i prezzi al consumo (indice armonizzato) dei beni alimentari (cibo e bevande non alcoliche) risultano in Italia avere raggiunto a luglio 2025 (ultimo dato disponibile) un livello più elevato del 30,1% rispetto a quello medio del 2019", riferisce l'Istat.
A confronto con l'Ue, però, evidenzia l'Istat, "appare sensibilmente più contenuta sia rispetto alla media UE27 (+39,2%) sia, tra gli altri principali paesi, rispetto a Germania (+40,3%) e Spagna (+38,2%); nello stesso periodo l'aumento in Francia è stato invece relativamente minore (+27,5%)".
La dinamica dei prezzi dei beni alimentari, che rappresenta l'88,5% del totale dei beni inclusi nel carrello della spesa ha pesato sull'andamento dell'indice, le cui variazioni tendenziali sono passate dal 3,2% di luglio al 3,5% in agosto.
Dunque, si è ampliato ancora il differenziale d'inflazione tra il carrello della spesa e l'indice complessivo, che è condizionato anche dalla dinamica del settore energetico: dai 2 decimi di punto di marzo è passata agli 1,9 punti percentuali ad agosto.
I rincari dei prezzi dei prodotti alimentari sono generalizzati e quasi tutti a due cifre. Gli aumenti dei prezzi calcolati dal Centro di formazione e ricerca sui consumi negli ultimi sei anni sono i seguenti:
Burro 60,1%
Olio di oliva 53,2%
Riso 52,0%
Cacao e cioccolato in polvere 51,4%
Caffè 47,6%
Olio di semi 43,6%
Patate 40,5%
Zucchero 37,5%
Verdura fresca 36,7%
Uova 34,3%
Pollame 32,8%
Frutta fresca 32,0%
Acque minerali 30,9%
Formaggi e latticini 29,8%
Pasta 28,3%
Pane 28,1%
Yogurt 27,9%
Bibite analcoliche 27,8%
Carne suina 27,1%
Latte fresco 24,9%
Carne bovina 24,9%
Pesci e prodotti ittici 24,2%
Alimenti per bambini 23,6%
Farina e altri cereali 23,3%
Birra 17,7%
Vino 2,8%