Bene, l’altra sera “Fox 32” dedica il suo approfondimento ad uno dei protagonisti assoluti del Made in Italy in USA. Lui si chiama Joe Bruno (a destra in alto nella foto). Ha origini calabresi. Partito da Marano Marchesato negli anni 50 -un paesino della provincia di Cosenza- arriva a Chicago poverissimo, e oggi all’età quasi di 80 anni lascia alle sue spalle una storia imprenditoriale degna dei migliori romanzi di appendice.
La sua è la storia personale di un “povero falegname calabrese” – la definizione è sua- che una volta emigrato in America, nel giro di appena venti anni diventa a Chicago punto di riferimento assoluto e imprescindibile del designer e dei mobili di lusso, una storia di grande fascino che giornali e TV d’America in tutti questi anni hanno raccontato in mille salse diverse.
Joe Bruno, insomma, protagonista di primo piano del Made in Italy in USA. Finisce per la prima volta sui giornali per aver firmato i mobili disegnati e costruiti su misura per la nuova casa di Michael Jordan, la leggenda del basket americano Ma questa volta la Fox non racconta solo la sua vecchia storia di emigrazione, cosa che ha fatto decine di altre volte nel giro di questi ultimi 30 anni di vita americana. Racconta invece la sua casa.
Proprio così, la sua casa, che a Chicago è stata “promossa” come la “Casa più bella del Natale dell’Illinois”. Lo è per via delle luci, delle luminarie, delle animazioni, e degli addobbi elettrici che Joe Bruno ha realizzato attorno alla sua grande tenuta, proprio ai margini del “the Loop”, il cuore commerciale della città, e a due passi dal lago Michigan".
La casa di Joe in questi giorni sembra davvero la “casa delle fate”, o meglio ancora “la casa delle bambole”, una casa completamente illuminata a giorno, dentro e fuori, mille luci diverse, in giardino installazioni elettriche a misura d’uomo, pupazzi animali pastori e alberi di luce, in sottofondo le più belle canzoni del Natale americano, e fuori dalla casa, in ogni ora del giorno e della notte, decine e decine di curiosi, soprattutto ragazzi e ragazze, che vengono fin qui per un self da mandare ai propri amici.
È come stare a Disneyland Park, il grande parco dei divertimenti inaugurato da Walt Disney in persona ad Anaheim, alla periferia di Los Angeles, nel 1955, o anche ad Eurodisney a Parigi, il clima della festa è lo stesso, le attrazioni forse qui sono ancora più belle, e la magia del Natale prende forma grazie al lavoro incredibile di Joe e della sua famiglia.
Dietro questa casa fantastica, super ripresa e super fotografata dai magazine americani, ci sono mesi di lavoro maniacale, attento, severissimo, e soprattutto ci sono migliaia di luci diverse da sistemare, persino tra un petalo e l’altro delle gardenie che sua moglie Mimma coltiva da sempre.
“La sai l’ultima? -ci dice- Quest’anno la casa è ancora più bella degli anni passati, ma solo perché è ancora più ricca di luminarie e di installazioni di ultima generazione. E sai come ho fatto? Una mattina, per caso, facendo un giro in macchina nella Litte Italy di Chicago a caccia di amici a cui fare gli auguri, davanti ad un negozio cinese ho letto un cartello, “Vendiamo tutto”. Era un negozio di luci di Natale. Sono entrato, e ho capito che la famiglia cinese che l’aveva gestito per anni aveva deciso di tornare in Cina per sempre.
Quanto vuoi per tutto quello che hai qui? Alla mia domanda il vecchio proprietario ha risposto “Se sei davvero interessato troviamo una soluzione”. Così è stato. Un’ora dopo sono tornato in negozio con i miei operai per caricare tutto quello che era rimasto dentro. E così ho aumentato il valore di luce della mia casa. Ecco perché tutti qui oggi dicono che un Natale più illuminato di questo a Chicago non si era mai visto prima”. La cosa più curiosa che Joe confessa all’inviata di Fox News è il cenone di Natale: “Quest’anno a tavola eravamo solo in pochi, una ventina di persone in tutto, altrettanto è stato la notte di San Silvestro, Ma in passato quando non c’erano ancora le restrizioni della pandemia da Covid a tavola ci siamo ritrovati anche ottanta cento persone ogni anno qui a casa mia”.
-Ma come avete fatto ad essere così in tanti? “Abbiamo osservato al millesimo le indicazioni della polizia municipale. Abbiamo rispettato le distanze precauzionali. Abbiamo suddiviso il gruppo in minigruppi, quattro persone per ogni tavolo, cinque tavoli in salone e almeno abbiamo trascorso un Natale e un Capodanno in compagnia. La famiglia, e qualche amico speciale, naturalmente anche il sacerdote della nostra parrocchia di quartiere.
Ma se l’anno prossimo il Covid sarà passato, allora riporterò a casa mia tutti miei amici più particolari, non meno di cento persone, perché solo così sarà davvero un Natale tradizionale. Sono più di 50 anni che ogni Natale nella mia casa arriva tanta gente e non vorrei che la tradizione si spezzasse proprio quest’anno”.
Joe Bruno, un personaggio d’altri tempi, che qui a Chicago non è soltanto punto di riferimento del Made in Italy dello Stato dell’Illinois, ma è soprattutto uno dei calabresi più famosi d’America. Dentro la sua casa, e soprattutto dentro la sua vita privata e la storia della sua dinastia c’è per intero il cuore, il respiro la solitudine la rabbia e il riscatto, di migliaia di emigrati italiani in giro per il mondo.
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