Libri d’estate. “Essere ebrei, oggi”

Che cosa significa essere ebrei, oggi? Domanda impegnativa e risposta se non difficile complessa, in un momento di crisi globale, e nel pieno di una guerra che sta martoriando due popoli antichi dell’area della Terra Santa: i palestinesi e gli israeliani.

di Mimmo Nunnari
Lunedì 10 Giugno 2024
Roma - 10 giu 2024 (Prima Pagina News)

Che cosa significa essere ebrei, oggi? Domanda impegnativa e risposta se non difficile complessa, in un momento di crisi globale, e nel pieno di una guerra che sta martoriando due popoli antichi dell’area della Terra Santa: i palestinesi e gli israeliani.

Ma c’è un libro, appena pubblicato che ci viene in soccorso, che ci aiuta a capire, a prescindere dai fuochi attuali. In questo libro:“Essere ebrei oggi: continuità e trasformazioni di identità“ (il Mulino, pagine 224, euro 16), Sergio Della Pergola, cittadino israeliano nato a Trieste, ex direttore dell’Istituto Avraham Harman di Gerusalemme, va al cuore di uno dei problemi più spinosi del nostro presente e ci aiuta a comprendere l’epoca che stiamo vivendo.

 

Nel racconto emerge un’identità ebraica contemporanea in cui la religione gioca un ruolo importante ma non predominante, in particolare in Israele e negli Stati Uniti, dove i giovani millenials hanno posizioni molto critiche nei confronti del governo israeliano. Della Pergola va al cuore del problema del nostro presente, raccontando una storia che fin dall’antichità procede per salti e rotture e riflette fino a immaginare che cosa potrà significare essere ebrei domani, in un mondo con scenari molto incerti. Sappiamo tutto delle origini, dall’antichità al medioevo; sappiamo che Israele è una antica civiltà mediterranea al di là dello stereotipo di paese mediorientale invischiato in una crisi geopolitica e militare irrisolta, ma è quando arriviamo alla crisi attuale, dei giorni nostri, che comprendiamo anche il rischio che si riaccenda il fuoco dell’ antisemitismo in tutto il mondo.

 

L’intento dell’autore è di fare chiarezza, facendo pulizia di preconcetti e di categorie interpretative superate, sul presente inquietante, ma anche di ragionare su cosa significhi essere ebrei, oggi.

 

L’autore, osserva che le comunità ebraiche, nel corso della storia, si sono di continuo scollegate e ricollegate, si sono anche rinnovate, ma hanno anche conservato le tracce di una memoria passata. Rilevante, facendo questa riflessione, è constare che esiste un enorme iato fra l’esperienza ebraica vissuta in Israele e quella della comunità della Diaspora. Che significa prendere atto che non esiste un “vissuto condiviso”, che sia esportabile anche solo come emozioni, tensioni, esperienze dirette. Che cosa succederà in futuro? Tutto dipenderà - dice Della Pergola - dalle capacità che dimostrerà Israele di volere e potere trovare soluzioni stabili al conflitto; soluzioni, che avranno un’influenza decisiva sul futuro non solo dello Stato ebraico, ma di tutto l’ebraismo mondiale.  


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