Libri. Gabriel Garcia Marquez, il sorprendente ritorno del maestro del “realismo magico”

Il romanzo inedito di Gabriel Garcia Marquez.

di Mimmo Nunnari
Lunedì 22 Aprile 2024
Roma - 22 apr 2024 (Prima Pagina News)

Il romanzo inedito di Gabriel Garcia Marquez.

Il sorprendente romanzo inedito dell’autore di “Cent’anni di solitudine” Gabriel Garcia Marquez, lo capisci dall’incipit che è il suo: “Tornò sull’isola il venerdì 16 agosto con il traghetto delle tre del pomeriggio. Indossava un paio di jeans, una camicia scozzese a quadri, scarpe semplici con il tacco basso e senza calze, un parasole di raso, la borsa e , come unico bagaglio , una sacca da spiaggia “.

 

Lo stile del maestro del realismo magico, è inconfondibile, e inimitabile. Tutti ricordiamo l’incipit di “Cent’anni di solitudine”,  considerato tra i più belli e memorabili della letteratura del Novecento: “ Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito “. 

 

A dieci anni dalla morte del Gabo, arriva adesso unopera inedita: il dono inatteso di uno dei più grandi scrittori che il mondo abbia conosciuto. Pubblicato in contemporanea mondiale in trenta Paesi, Italia compresa, Ci vediamo in agosto” (Mondadori, a cura di Cristobal Pera, trad. italiana di Bruno Arpaia, pagine 117, euro 17, 50) è un romanzo breve a cui Márquez lavorò per almeno 25 anni, ritoccandolo in continuazione, e scrivendone almeno cinque versioni, fino a quando la sua memoria e la sua malattia [demenza senile ] gli impedirono di continuare nella sua infinita rifinitura . Poco prima di morire lo accantonò definitivamente quel racconto, e chiese ai familiari di fare scomparire le bozze che fino a quel momento aveva prodotto.

 

Non voleva che si pubblicasse: non lo amava, quel romanzo; ne vedeva solo le imperfezioni e avrebbe voluto distruggerlo. La perdita della memoria, che lo aveva afflitto negli ultimi anni di vita, lo portava a dire: “Questo libro non funziona. Bisogna distruggerlo”. Per fortuna, gli eredi, i figli Rodrigo e Gonzalo, non lo hanno distrutto, lo hanno solo messo da parte, conservandolo come una reliquia. Rileggendolo, anni dopo, hanno scoperto che aveva molti pregi; non era levigato, come i suoi più grandi libri, ma capacità d’invenzione, poesia del linguaggio, narrazione affascinante, comprensione dell’essere umano erano rimasti intatti. Nonostante la malattia Gabo aveva scritto un romanzo in cui i suoi temi abituali c’erano tutti: il tempo, la solitudine, lamore, il destino, la musica, e in più era uno dei pochi libri in cui la narrazione era incentrata interamente su un personaggio femminile: Ana Magdalena Bach, la protagonista, che prende la scena di prepotenza, fin dall’inizio: “Tornò sullisola il venerdì 16 agosto con il traghetto delle tre del pomeriggio…".

 

Ana Magdalena, è una donna vicino ai cinquantanni, con una vita regolare, un unico amore che è diventato suo marito, un musicista, direttore d’orchestra. Il cognome di Ana, Bach, è un omaggio del melomane Marquez al grande compositore Johann Sebastian e ricorda la sua seconda moglie, alla quale lui lasciò il famoso “Quaderno” con i manoscritti di alcuni minuetti: rondò, sonate, preludi.

Figlia di un musicista, Ana Magdalena, ha un figlio violoncellista e una figlia che decide di prendere i voti e rifugiarsi in convento. C’è molta musica in questo romanzo postumo di Marquez. 

 

Vediamo qual è la trama: ogni anno, il 16 di agosto, il rituale di Ana è consolidato.  Raggiunge l’isola dei Caraibi in cui è sepolta la madre, e questo rituale esercita su di lei un irresistibile invito a trasformarsi - una volta all'anno - in un'altra donna, a esplorare la propria sensualità e a sondare le paure che silenziose covano nel suo cuore. Il romanzo è un omaggio alla femminilità e ai temi cari più dello scrittore colombiano, impareggiabile, nel mescolare la dimensione reale e quella fantastica dell’esistenza umana e a usare la metafora e il mito nel quadro di una nuova visione della realtà.

 

Anche se lontano dai suoi capolavori, lo stile inconfondibile di rquez, risplende anche in questo “Ci vediamo in agosto” , romanzo breve che è nello stesso tempo un inno alla libertà, un omaggio alla femminilità, una riflessione sul mistero dellamore e dei rimpianti. Quando Marquez morì, nel 2014, le bozze, gli appunti e i capitoli frammentati del libro mai finito, furono conservati negli archivi dellHarry Ransom Center dellUniversità del Texas, a Austin, fino a quando due anni fa i figli hanno deciso di “tradire”  lultimo desiderio del padre, riprendendo in mano il romanzo e decidendo di partire con il progetto di pubblicazione . Scelsero come editor Cristobal Pera, lo scrittore che aveva lavorato insieme a Marquez, nella stesura delle sue memorie. “Ci vediamo in agosto” si chiude con quattro pagine in facsimile della "Versione 5" del romanzo, con le correzioni fatte a mano dello scrittore.

 

Queste cartelline furono ordinate e classificate dalla segretaria di Garcia MarquezMonica Alonso, che conservava anche il testo in cui il Nobel inserì piccole correzioni, suggerimenti e cambi , che si andarono consolidando nella versione ora pubblicata, che lo scrittore contrassegnò con un  “Grande Ok finale“. 


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