Milano: inchiesta urbanistica, FdI e Lega contestano Sala in Consiglio Comunale

I consiglieri hanno occupato il centro dell'aula per alcuni minuti, mostrando un cartello con la scritta "dimissioni" e appoggiando scatolini sui banchi per "il trasloco di Sala". Contestazioni anche da parte del pubblico: "A casa".

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Giovedì 17 Luglio 2025
Milano - 17 lug 2025 (Prima Pagina News)

I consiglieri hanno occupato il centro dell'aula per alcuni minuti, mostrando un cartello con la scritta "dimissioni" e appoggiando scatolini sui banchi per "il trasloco di Sala". Contestazioni anche da parte del pubblico: "A casa".

Un Consiglio Comunale teso si è svolto questo pomeriggio, a Milano, dopo il terremoto giudiziario provocato dal nuovo filone d'inchiesta aperto dalla Procura sulla gestione urbanistica della città, che attualmente conta 74 indagati, tra cui il Sindaco Beppe Sala e l'Assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi, per il quale la Procura ha chiesto la misura cautelare degli arresti domiciliari.

In aula erano presenti 9 assessori su 12: Tancredi non era presente, e non ha partecipato neanche alla giunta di stamani, ma ha avuto un colloquio con Sala, che riferirà in aula lunedì. Per alcuni minuti, i consiglieri di Fratelli d'Italia e Lega hanno occupato il centro dell'aula, mostrando alcuni cartelli con la scritta 'dimissioni' e appoggiando degli scatolini sui banchi per "il trasloco di Sala". Contestazioni sono arrivate anche dal pubblico presente, con diversi "buu" e grida come "a casa, a casa" e "avete rovinato la città", "vergogna".

C'è anche il Sindaco Giuseppe Sala tra le persone iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Milano nel nuovo filone d'inchiesta sulla gestione urbanistica del capoluogo lombardo. 

E' quanto riportano il Corriere della Sera, La Repubblica e La Stampa, secondo cui le ipotesi di reato sono di false dichiarazioni su qualità proprie o di altre persone in merito alla nomina del presidente della Commissione per il paesaggio del Comune, Giuseppe Marinoni, e induzione indebita a dare o promettere in merito al progetto del Pirellino dell'architetto Stefano Boeri e dell'imprenditore Manfredi Catella, fondatore del Gruppo Coima. Al momento, l'inchiesta conta 74 indagati.

Secondo quanto scrivono i pm negli atti d'inchiesta in relazione all'imputazione per induzione indebita a dare o promettere utilità sul caso del Pirellino,, dalla figura di Marinoni è emersa la "sua mancanza di indipendenza, ricattabilità e cedevolezza alle pressioni del sindaco" Giuseppe Sala, "dell'assessore Tancredi, del direttore generale Malangone, di Manfredi Catella e di Stefano Boeri".

Il "patrocinio deliberato su proposta dell'assessore" Giancarlo Tancredi "e del sindaco" Sala "allo Studio di Marinoni sulle Porte Metropolitane" sarebbe stato, proseguono i pubblici ministeri milanesi, "uno strumento artificioso per raggirare le regole e facilitare l'avvio di un piano di affari occulto, di pianificazione ed attuazione di agglomerati edilizi in ampie aree, intorno a nove nodi periferici, al confine tra la città e i comuni dell'hinterland".

Il capitolo riguardante lo "studio" sui "nodi" è centrale nell'imputazione per falso in merito alla nomina di Marinoni a Presidente della Commissione paesaggio, di cui è accusato anche Sala, indagato senza informazioni di garanzia.

A seguito dell'indagine a suo carico, Sala ha fatto sapere ai suoi assessori, riuniti in Giunta stamani a Palazzo Marino, che lunedì riferirà in Consiglio comunale. Il Sindaco ha ricevuto solidarietà da parte dei membri della Giunta, convocati già prima del terremoto giudiziario.

"Trovo allucinante che il sindaco apprenda da un giornale di essere indagato e non dalla Procura. Si tratta di un metodo inaccettabile". E' quanto ha detto Sala al Corriere della Sera, commentando la sua iscrizione nel registro degli indagati in merito alla gestione urbanistica del Comune di Milano.

Il Corriere scrive che Sala è indagato per false dichiarazioni sull'identità o su qualità personali proprie o di altre persone e induzione indebita a dare o promettere utilità. "Il Pirellino? L'abbiamo venduto nel 2019 e siamo ancora fermi. Sono passati sei anni e i lavori non sono mai partiti - ha spiegato -. Altro che induzione, è stata una continua discussione perché non abbiamo mai trovato un accordo su quello che potevano fare".

Il secondo capo d'imputazione verte sulla nomina di Marinoni: "La composizione della Commissione Paesaggio viene gestita da un'apposita struttura del Comune che seleziona i profili e decide i componenti -ha aggiunto Sala -. Il rapporto tra sindaco e commissione è praticamente nullo. Aggiungo che non ho mai avuto il numero di Marinoni".


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