Il mondo della lirica piange la scomparsa di Renata Scotto, soprano tra le più conosciute e acclamate al mondo.
A dare la notizia della sua scomparsa è il Teatro La Fenice di Venezia, su Twitter: “Non possiamo essere sempre felici e colorati purtroppo … giungiamo ora a comunicarvi della scomparsa di Renata Scotto. Siamo tristemente scossi. Ci lascia una straordinaria e sincera artista la cui voce brillò per diverso tempo anche qui. Che la terra ti sia lieve, Renata”.
89 anni, Scotto era nata a Savona nel 1934. A 19 anni debuttò proprio nella sua città natale, interpretando Violetta nella "Traviata" di Giuseppe Verdi, uno dei ruoli che la rese un'icona per migliaia di appassionati.
Nel 1954, a soli 20 anni, calcò per la prima volta il palcoscenico del Teatro La Scala di Milano, per impersonare Walter nella "Wally" diretta da Gianandrea Gavazzeni, in cui divise le scene con Renata Tebaldi.
La svolta, però, arrivò tre anni dopo, nel 1957, quando prese parte al tour della Scala a Edimburgo, in sostituzione di Maria Callas, interpretando cinque repliche della "Sonnambula", a cui la Diva rinunciò per l'aggiunta della quinta serata.
"Quel momento ha cambiato la mia vita", raccontò poi il soprano, che da Edimburgo in poi calcò le scene dei palcoscenici di tutto il mondo, debuttando quasi sempre nel ruolo di Madama Butterfly.
Proprio in quelle vesti, nel 1965 approdò per la prima volta al Metropolitan di New York, dove poi si esibì per 300 volte. Il suo repertorio comprendeva numerosissimi personaggi: lo dimostrano incisioni come "La Bohème" al Metropolitan di New York insieme con Luciano Pavarotti, la "Zaira" di Vincenzo Bellini, di cui nel 1977 registrò la prima incisione del Novecento, "La voix humaine" di Poulenc, tratta dall'opera teatrale omonima di Jean Cocteau, "I Capuleti e i Montecchi", registrato al Teatro La Scala di Milano nel 1966 sotto la direzione d'orchestra di Claudio Abbado, il "Don Carlo" e "Rigoletto", la prima opera che ascoltò da bambina.
Alla carriera di cantante diretta dai più grandi Maestri, nel 1986 iniziò ad affiancare quella di regista: a Savona, con il marito Lorenzo Anselmi (primo violino della Scala, di cui era rimasta vedova nel 2021), creò l'Accademia Operistica Renata Scotto. Dal matrimonio con Anselmi ebbe due figli.
Pur avendo scelto di restare a vivere a New York, Scotto era profondamente legata alla sua città natale. Questo particolare è stato ricordato dal Governatore ligure, Giovanni Toti, e dal Sindaco di Savona, Marco Russo.
Come insegnante, lavorò ad Accademie come la Juliard, The Met e Santa Cecilia, dove insegnava dal 1997. "Hai bisogno della voce ma con la voce hai bisogno anche di una buona tecnica. E passata la tecnica devi essere un artista", per cui quando individui un talento "cerchi di modellarlo. Ed è affascinante. Devi avere la voce, ma poi la voce deve essere modellata. Non mi interessano le grandi voci, ma i suoni belli, la coloritura", aveva detto alcuni anni fa in un'intervista, parlando in sintesi di sé stessa, di voce, talento e intelligenza interpretativa. Dunque, una musicista.
Così la definisce anche il Teatro alla Scala, che definisce Scotto "una musicista", alla quale lo stesso Teatro "insieme a tutto il mondo dell'opera, è legato da un immenso debito di gratitudine".
Commosso anche Placido Domingo, con cui Scotto ha diviso il palco per più di cento volte: "Ho il cuore spezzato", ha scritto sui social il celebre tenore e direttore d'orchestra.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News