TV, Dieci anni senza Raimondo Vianello, ma ci manca anche sua moglie, Sandra Mondaini, bella coppia!

10 anni fa moriva uno dei volti più noti della TV italiana, che insieme alla moglie Sandra Mondaini aveva caratterizzato e dato corpo alla televisione moderna.

(Prima Pagina News)
Giovedì 16 Aprile 2020
Roma - 16 apr 2020 (Prima Pagina News)

10 anni fa moriva uno dei volti più noti della TV italiana, che insieme alla moglie Sandra Mondaini aveva caratterizzato e dato corpo alla televisione moderna.

Sono passati 10 anni dalla morte di Raimondo Vianello. Era il 15 aprile 2010, quando all'età di 87 anni - un mese prima di arrivare al traguardo degli 88 - si è spento uno dei personaggi più amati del piccolo schermo. Vianello impersonava il gentiluomo della tv, attore, conduttore, sceneggiatore, è stato anche tra i volti più noti del cinema italiano e del varietà televisivo. Nel 1958 conobbe l’indimenticabile Sandra Mondaini, figlia del pittore Giacinto Mondaini, con la quale lavorò in teatro con “Sayonara Butterfly”, parodia dell'opera di Puccini. Nel 1960 per il cinema girò “Le olimpiadi dei mariti” sempre con Sandra Mondaini ed Ugo Tognazzi.

Nella stessa stagione Vianello e Mondaini presentarono una rivista molto tradizionale, “Un juke box per Dracula”, ricca di satira politica e sociale. Il 28 maggio 1962 Raimondo Vianello sposò Sandra Mondaini, con la quale ha lavorato in coppia per quasi cinquant'anni. Una coppia di fatto, una coppia che ha calcato le scende e le ribalte degli stessi teatri, diventando la coppia italiana per antonomasia. Negli anni cinquanta dopo il teatro di rivista, passò al cinema come caratterista accanto ad attori quali Totò, Franco e Ciccio, Virna Lisi e l'amico Ugo Tognazzi. Lavorò contemporaneamente anche a teatro. tra i registi che lo chiamarono: Mario Mattoli, Oreste Biancoli, Renzo Tarabusi e Marcello Marchesi.

Il grande successo giunse in televisione nel programma Un due tre assieme a Ugo Tognazzi, che conobbe qualche anno prima (nel 1951) e con il quale cominciò un sodalizio artistico che durò per tutto il decennio. Un due tre fu il primo esempio di satira televisiva, che non evitò di toccare Presidenti della Repubblica e del Consiglio.

La comicità più popolaresca e sanguigna di Ugo e quella più raffinata e "inglese" di Raimondo si compenetravano a vicenda con ottimi risultati comici che ottennero grande successo di pubblico. Nel 2004 la coppia ha realizzato la sua ultima trasmissione televisiva, Sandra e Raimondo Supershow, andata in onda nel preserale della domenica durante tutta l'estate, dove hanno ripercorso la loro carriera artistica tramite la presentazione di numerosi filmati di repertorio a un gruppo di ragazzi.

Il film Crociera Vianello del 2008 è stato l'ultimo lavoro della coppia, anche se Vianello si dichiarò ironicamente disponibile a essere ospitato, specie in trasmissioni sportive, come «ospite un po' dormiente» Nello stesso anno furono ospiti nella serata finale del Festival di Sanremo condotto da Pippo Baudo, dove ricevettero il Premio alla Creatività della Società Italiana degli Autori ed Editori, un importante riconoscimento alla loro lunga carriera; a luglio dello stesso anno, il Roma Fiction Fest assegnò alla coppia il premio RFF alla carriera.

A seguito della morte del collega Mike Bongiorno, Raimondo ha concesso, assieme alla moglie, qualche intervista in ricordo del conduttore scomparso. Raimondo Vianello muore a 87 anni, il 15 aprile 2010 presso l'ospedale San Raffaele di Milano, dopo 11 giorni di ricovero a causa di un blocco renale, precedendo di cinque mesi la moglie Sandra. Dopo il funerale, svoltosi il 17 aprile 2010 presso la chiesa di Dio Padre a Milano 2 alla presenza della moglie Sandra Mondaini, della famiglia filippina che l'aveva assistito negli ultimi anni e di molti personaggi dello spettacolo, come Pippo Baudo, Gerry Scotti, Giorgia Trasselli, e della politica, tra i quali anche Silvio Berlusconi, viene sepolto a Roma, nella tomba di famiglia presso il cimitero del Verano.

La moglie Sandra muore il 21 settembre dello stesso anno: in base alle sue volontà testamentarie viene sepolta a Milano nel cimitero di Lambrate accanto ai genitori Giuseppina e Giacinto. Lasciano nel Paese un ricordo indelebile e importante, ma non è un caso che persino l’Osservatore Romano di oggi abbia dedicato alla coppia Vianello Mondaini un ricordo importante.


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