Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
Zelensky: "Le garanzie di sicurezza sono fondamentali per la pace".
Zelensky: "Le garanzie di sicurezza sono fondamentali per la pace".
"Il rischio di una guerra nel continente europeo, nell'Unione europea, non è mai stato così alto perché da quasi quindici anni la minaccia ha continuato ad avvicinarsi a noi, la linea del fronte ha continuato ad avvicinarsi a noi".
Così, ai microfoni della radio France Inter, il Ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, in merito al conflitto tra Russia e Ucraina. I Paesi europei, ha proseguito il Ministro, all'indomani del summit londinese, hanno la piena consapevolezza di questo.
Al momento, l'accordo con Kiev sullo sfruttamento delle terre rare non è sul tavolo. A dichiararlo, ieri, è stato il Segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, in un'intervista rilasciata al programma "Face the Nation", in onda su Cbs News. "Tutto ciò che il presidente Zelensky doveva fare era entrare e firmare questo accordo economico, e ancora una volta non mostrare alcuna divergenza - nessuna divergenza - tra il popolo ucraino e il popolo americano, e ha scelto di far saltare tutto", ha detto, evidenziando che è "impossibile avere un accordo economico senza un accordo di pace".
Sempre ieri, il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, aveva detto che "l'accordo sulle terre rare è pronto per essere firmato". "Abbiamo bisogno della pace, non di una guerra infinita. Ed è per questo che affermiamo che le garanzie di sicurezza sono fondamentali a questo scopo", ha scritto stamani Zelensky su Telegram, in riferimento al summit londinese di ieri.
"Nel prossimo futuro, tutti noi in Europa daremo forma alle nostre posizioni comuni: le linee che dobbiamo raggiungere e quelle su cui non possiamo scendere a compromessi. Queste posizioni saranno presentate ai nostri partner negli Stati Uniti", ha aggiunto. "Una pace solida e duratura e il giusto accordo sulla fine della guerra sono davvero la nostra priorità condivisa", ha concluso.
C'è ancora "molta strada da fare" per arrivare alla pace con Mosca, ha detto il numero uno di Kiev ai giornalisti, citato da Sky News, parlando all'aeroporto di Stansted. Zelensky ha riaffermato che dovrà esserci un accordo "onesto", "equo" e "stabile", che preveda "garanzie di sicurezza molto specifiche". Al momento, ha proseguito, Kiev "non sta parlando" di concessioni, dal momento che sarebbe "sbagliato", e sta "ascoltando segnali da vari partner".
L'Ucraina, ha poi evidenziato Zelensky, "non riconoscerà mai i territori occupati dalla Russia come territorio russo. Per noi, queste saranno occupazioni temporanee".
Zelensky "non vuole la pace", qualcuno deve obbligarlo a volerla. Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato da Ria Novosti. "E' molto importante che qualcuno costringa Zelensky a cambiare posizione", ha detto Peskov. "Se gli europei ci riescono, onore e lode a loro", ha aggiunto.
Sullo scontro tra Zelensky e Trump, ha commentato: "Si tratta di un evento senza precedenti, diciamo, e, naturalmente, diciamo che Zelensky in molti modi ha dimostrato, probabilmente, una completa mancanza di capacità diplomatiche come minimo, per non parlare di altro".
Intanto, ha aggiunto Peskov, Mosca "continua il dialogo con Washington per normalizzare le nostre relazioni bilaterali", ma continua la sua operazione in Ucraina, "per raggiungere tutti gli obiettivi fissati fin dall'inizio". In merito ad un possibile accordo, "stanno emergendo alcune prime bozze di eventuali piani di pace, anche se non è ancora possibile affermare che all'ordine del giorno vi sia un piano di pace istituzionalizzato e coordinato", ha concluso Peskov.
Lo scorso sabato, l'esercito russo ha attaccato un campo di addestramento ucraino, causando morti e feriti. Ad annunciarlo è stato il comandante delle forze ucraine, il maggiore generale Mykhailo Drapaty, citato dai media locali. Nessun dettaglio sul numero delle vittime o dei feriti, ma per l'Ukrainska Pravda, che riporta due fonti del Ministero della Difesa di Kiev, l'attacco ha causato "diverse decine di morti e fino a un centinaio di feriti". Ieri sono state diffuse voci su un attacco contro la 157ma brigata meccanizzata separata nel poligono di addestramento di Novomoskovskiy, nell'Oblast di Dnipropetrovsk.
"Ho già detto che sono disponibile a dimettermi per l'adesione dell'Ucraina nella Nato, allora significa che ho adempiuto alla mia missione. Nato significa che ho adempiuto alla mia missione". E' quanto ha dichiarato ieri a Sky News il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, alla sua ripartenza da Londra. "Per cambiarmi, non sarà facile perché non basta semplicemente tenere le elezioni. Dovreste impedirmi di partecipare. E sarà un po' più difficile", ha aggiunto.
"E'iniziata una frammentazione dell'Occidente collettivo con sfumature nelle posizioni di un certo numero di paesi e di gruppi di paesi". Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, accusando i Paesi alleati di Kiev di costituire "piuttosto un partito della guerra". Lo riferisce l'agenzia di stampa russa Tass. "Rimane un gruppo di paesi che costituiscono piuttosto un 'partito della guerra', che dichiara la propria disponibilità a sostenere ulteriormente l'Ucraina in termini di sostegno alla guerra e di garanzia della continuazione delle ostilità. Non dicono che sia necessario raggiungere condizioni pacifiche", dice Peskov.
"Io credo che tutto debba essere fatto insieme, Europa e Stati Uniti, sedersi a un tavolo con Ucraina e Russia per arrivare ad una pace giusta e soprattutto duratura. Quindi è ancora prematuro vedere cosa fare, come fare. Serve intanto che l'Europa sia unita per garantire l'indipendenza dell'Ucraina". Così il Vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha commentato la proposta di Macron di una tregua di un mese in Ucraina.
"Noi siamo vicini all'Ucraina, lo siamo come europei e credo che dovremo farci carico sempre della sicurezza dell'Ucraina e dell'intera Europa insieme alla Nato", ha detto il Vicepremier. Dopo l'eventuale cessate il fuoco, ha aggiunto, "ci sarà da garantire la sicurezza dell'Ucraina e garantire la sicurezza dell'intera Europa. Questo lo dobbiamo fare attraverso la Nato e si può pensare per esempio ad una sorta di 'articolo 5.2' che possa garantire la sicurezza dell'Ucraina anche qualora l'Ucraina non venisse a far parte della Nato".
"Noi chiediamo con grande determinazione - ha evidenziato Tajani - un incontro tra Europa e Stati Uniti per verificare tutto ciò che si può fare per costruire una pace giusta e siamo molto soddisfatti anche del giudizio molto positivo che ha dato Donald Tusk alla proposta italiana. Credo che questo sia molto importante perché l'Occidente non può dividersi".
Durante l'incontro avvenuto lo scorso venerdì tra gli ambasciatori Ue, l'Ungheria ha bocciato una bozza di testo sul conflitto in Ucraina che include una parte riguardante le garanzie di sicurezza che l'Ue può dare a Kiev e un nuovo pacchetto di aiuti militari. E' quanto fa sapere Politico, aggiungendo che il premier slovacco, Robert Fico, ha detto che Bratislava non darà supporto finanziario o militare a Kiev e ha definito irrealistico l'approccio occidentale della "pace attraverso la forza".
Sempre Politico scrive che la Commissione Europea sta esaminando un modo per aiutare l'Ucraina a garantire la capacità di comunicazione satellitare, dopo che Elon Musk ha minacciato di negare a Kiev l'accesso alla rete Starlink. I sistemi di comunicazione satellitare, evidenzia il sito, sono fondamentali per l'Ucraina. Non è, però, ancora chiaro se Musk continuerà a garantire il servizio attraverso la controllata della sua SpaceX.
Lo scorso anno, Kiev aveva dichiarato di avere circa 42.000 terminali Starlink in funzione, di cui circa la metà finanziati dalla Polonia.
Kiev, ha detto il portavoce della Commissione Ue Thomas Regnier, aveva già "espresso interesse" su come usare Govsatcom, una rete comune della capacità satellitare dei governi nazionali dell'Ue, e Iris2, nuova rete che sarà operativa solo dal 2030. "La Commissione proseguirà i suoi contatti con l'Ucraina a questo riguardo", ha dichiarato Regnier.
All'inizio della settimana scorsa, l'eurodeputato francese di Renew, Christophe Grudler, ha invitato in una lettera Bruxelles a a "valutare tutte le possibili soluzioni satellitari alternative che l'UE potrebbe offrire all'Ucraina" in sostituzione di Starlink.
All'indomani del summit londinese, la stampa britannica riconosce gli sforzi del premier britannico Keir Starmer per l'Ucraina, ma nel contempo ne evidenzia i grossi limiti. Da parte sua, il Times ha elogiato l'appello di Starmer, per una "coalizione di volenterosi" rivolto agli alleati europei, evidenziando, però, che il potere di qualsiasi forza di peacekeeping sarebbe "limitato senza la potenza di fuoco degli Stati Uniti": per questo, è necessario che Starmer si concentri sull'"abbassare la tensione" e su un accordo con Washington dopo l'incontro alla Casa Bianca tra Zelensky e Trump, i cui esiti sono stati disastrosi. "Il rischio è che sir Keir si stia invece convincendo a un dispiegamento di forze che potrebbe portare l'esercito britannico a combattere senza l'aiuto degli Stati Uniti", prosegue il Times.
La Bbc, invece, ha sottolineato che già oggi sono emerse le prime crepe sulla proposta di tregua di un mese dopo che il governo britannico ha ammesso che non c'è un accordo franco-britannico, smentendo quanto in precedenza detto da Emmanuel Macron al quotidiano francese Le Figaro. Secondo la Bbc, "un'intesa sul cessate il fuoco è ancora solo un'idea". Anche il Daily Telegraph esprime dubbi: l'Europa è giunta "a un bivio", e "deve adattarsi" al "disimpegno" degli Usa.
Per il Daily Mail, invece, Starmer sta affrontando "la prova definitiva" della sua abilità politica, perché deve "mantenere gli Usa all'interno della Nato perchè, senza la potenza militare americana, garantire la sicurezza europea sarà infinitamente più difficile".
''La riunione di Londra è un summit del vuoto. Tutto ciò per dire che l'alleanza con Trump va rafforzata, il pilastro della Nato, bla bla bla...Il socialista Starmer conta sulla fascista italiana 'Giorgia' con cui 'è in sintonia' per partecipare al 'gregge' dell'economia di guerra che 'crea posti di lavoro'. La Réunion sinistrata (dall'uragano Garance, ndr.) sa dove andranno i soldi pubblici...Mondo di pazzi'': così, in un post su X, il leader della France Insoumise (Lfi), Jean-Luc Mélenechon.
"Sto preparando intensamente il Consiglio europeo insieme al presidente Costa. Domani informerò gli Stati membri tramite una lettera, sul piano 'Rearm Europe'. Abbiamo bisogno di un massiccio aumento della difesa senza alcun dubbio. Vogliamo una pace duratura. Ma una pace duratura può essere costruita solo sulla forza. E la forza inizia con il rafforzamento di noi stessi. E questo è lo scopo del piano che presenterò agli stati membri domani: 'Rearm Europe'", cioè "riarmare l'Europa". Lo ha dichiarato la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, vedrà alcuni alti funzionari, inclusi il segretario di Stato Marco Rubio e il segretario alla Difesa Pete Hegseth, per esaminare ed eventualmente adottare provvedimenti sull'Ucraina, tra cui la sospensione o l'annullamento degli aiuti militari. E' quanto fa sapere il New York Times, citando funzionari amministrativi anonimi, e specificando che tra gli aiuti che potrebbero essere annullati ci sono anche le ultime spedizioni di munizioni e attrezzature autorizzate e pagate durante il governo di Joe Biden.
Le truppe russe hanno colpito il campo di addestramento delle forze terrestri delle forze armate dell'Ucraina, nella regione di Dnipropetrovsk, con un missile Iskander-M dotato di armi a grappolo. Così il comandante in capo Oleksandr Syrsky, citato da Rbc Ukraine. Syrsky ha aggiunto che una commissione sta lavorando sul posto per ricostruire la dinamica dei fatti e che il capo del centro di addestramento dell'unità e il comandante dell'unità militare sono stati rimossi dai loro incarichi in via temporanea, per verificare il rispetto dei protocolli di sicurezza.
"L'unico presidente che non ha ceduto alcun territorio dell'Ucraina alla Russia di Putin è il presidente Donald Trump. Ricordatelo quando i democratici deboli e inefficaci criticano e i media di fake news pubblicano volentieri tutto ciò che dicono!". Così, sul suo social Truth, il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Pechino "non ha creato la crisi in Ucraina, né è parte della crisi". Lo ha detto il portavoce del ministro degli Esteri Lin Jian, rispondendo ad una domanda se la Cina manderà forze di peacekeeping in Ucraina. "Sosteniamo tutti gli sforzi favorevoli a una risoluzione pacifica della crisi e ci aspettiamo che le parti interessate trovino una soluzione sostenibile e duratura che affronti le preoccupazioni reciproche", ha proseguito Lin, secondo quanto riferiscono i media statali di Pechino, nel corso di un briefing con la stampa.