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Due meravigliosi concerti al clavicembalo del Maestro Alberto Firrincieli a Bangkok. Eseguite partiture di Bach e Mozart. Con lui hanno eseguito le composizioni anche studenti della Princess Galyani Vadhana Institute of Music.
Due meravigliosi concerti al clavicembalo del Maestro Alberto Firrincieli a Bangkok. Eseguite partiture di Bach e Mozart. Con lui hanno eseguito le composizioni anche studenti della Princess Galyani Vadhana Institute of Music.
In una Bangkok ancora spaventata dai postumi del tremendo terremoto che ha scosso il Myanmar e di riflesso la vicina Thailandia, il Maestro Alberto Firrincieli ha portato una ventata di Bellezza.
Nella prestigiosa e meravigliosa sede della Neilson Hays Library nei giorni 29 e 30 marzo, il Maestro Alberto Firrincieli ha eseguito partiture classiche di Bach, Mozart ed altri Autori, sia nella forma di solo concert sia con l’ausilio di studenti della Princess Galyani Vadhana Institute of Music.
Pianista, clavicembalista, musicologo e compositore italiano. Insignito del premio di Cavaliere della Stella d’Italia nel 2021, e vincitore del secondo premio del Concorso Internazionale “SIMM 2018 - Nuove Musiche per Clavicembalo” con la composizione Thirteen New Variations on 'La Folia'. Ha debuttato nel 2019 presso la Carnegie Hall con una toccata di Frescobaldi, in qualità di membro della giuria della competizione Ibla Grand Prize.
È docente dei corsi principali di pianoforte, clavicembalo e composizione presso il dipartimento di Music Entrepreneurship della Assumption University di Bangkok. È inoltre fondatore dell'IKA - International Keyboard Academy, direttore artistico del Bangkok International Piano Festival e della ITYO – Italian Thai Youth Orchestra (www.ityo.it).
Di sé, il Maestro Alberto Firrincieli scrive: “Al giorno d'oggi, nonostante l'efficacia e la validità pedagogica di una varietà di metodi di insegnamento, ci sono purtroppo insegnanti che riducono drasticamente lo studio della musica a una mera, inutile e meccanica lettura/esecuzione di note dalla partitura. Soprattutto a studenti giovani e inesperti, spesso desiderosi di imparare (approccio che normalmente definisco “pratica esecutiva meccanica”). Approcci del tutto inconsapevoli e avulsi da qualsiasi contesto culturale, artistico e storico, causati in primo luogo da una mancata conoscenza della natura del suono e dei principi che lo governano, da una mancata conoscenza della logica che governa le strutture musicali e ne permette la correlazione, oltre che da una palese mancanza di reale competenza e professionalità. Date queste premesse, nella mia attività di insegnante, esecutore e studioso, mi sono spesso (pre)occupato di approfondire alcuni aspetti mancanti e spesso trascurati anche dalla didattica tradizionale, quali:
- Musica intesa come il prodotto della interazione tra mente umana, cuore e gesto fisico, ovvero il coinvolgimento simultaneo del processo creativo/cognitivo, lato affettivo e movimento corporeo. Tre aspetti essenziali coordinati da ciò che io definisco pensare-in-musica;
- l’esecuzione musicale intesa come naturale conseguenza del pensare-in-musica che prende forma attraverso il gesto, che dà vita e trasmette il mondo affettivo della composizione musicale e che si concretizza, prende forma, e vive “nel” ed “attraverso” il suono;
- la rivalutazione e lo studio dell’improvvisazione, del contrappunto e della composizione come parte integrante della lezione di strumento, insieme allo studio del repertorio;
- lo studio della tecnica mai dissociata dal significato musicale, da sviluppare attraverso la consapevolezza delle proprie abilità psicomotorie”.