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Dal nuovo rapporto “Smart Infrastructure” emerge una visione di strade, reti idriche ed energetiche monitorate in tempo reale grazie a sensori, droni, robotica e 5G, con costi di gestione ridotti e maggiore resilienza per il sistema Paese.
Dal nuovo rapporto “Smart Infrastructure” emerge una visione di strade, reti idriche ed energetiche monitorate in tempo reale grazie a sensori, droni, robotica e 5G, con costi di gestione ridotti e maggiore resilienza per il sistema Paese.
Un’Italia in cui la viabilità è controllata istante per istante, le perdite nelle reti idriche ed energetiche vengono intercettate prima di trasformarsi in emergenze e i costi di manutenzione delle opere civili si riducono sensibilmente non è più uno scenario futuristico, ma una prospettiva concreta. È l’immagine che emerge dal rapporto “Smart Infrastructure”, presentato al Tim Innovation Lab di Roma, che mette al centro il ruolo dell’intelligenza artificiale e dell’Internet of Things nella trasformazione digitale delle infrastrutture critiche italiane.
Secondo lo studio, l’adozione di sensori intelligenti, piattaforme di monitoraggio avanzato e algoritmi di analisi dei dati può trasformare strade, ponti, reti energetiche e acquedotti in “reti nervose” capaci di rilevare anomalie, prevedere guasti e programmare interventi di manutenzione in modo mirato. Questo approccio consente non solo di ridurre gli sprechi e aumentare la sicurezza, ma anche di prolungare la vita utile delle infrastrutture, liberando risorse economiche da reinvestire in nuovi progetti e in una gestione più sostenibile del territorio.
Nel rapporto viene sottolineato il ruolo chiave delle connessioni 5G e delle tecnologie di robotica e droni per ispezionare in sicurezza ponti, gallerie e tratte difficilmente accessibili, affiancate da soluzioni avanzate di cybersicurezza per proteggere reti e dati. L’obiettivo è costruire un ecosistema di “smart infrastructure” capace di rendere il sistema Paese più resiliente di fronte a eventi estremi, cambiamenti climatici e carichi di traffico crescenti, assicurando al tempo stesso servizi più affidabili ai cittadini e alle imprese.
Tim, insieme ai partner coinvolti nello studio, indica in questa trasformazione digitale una delle leve decisive per fare dell’Italia una “smart land”, dove infrastrutture intelligenti, innovazione tecnologica e sostenibilità procedono di pari passo. Perché ciò avvenga, viene però considerato indispensabile un impegno coordinato tra istituzioni, operatori, mondo della ricerca e filiera delle imprese innovative, in grado di portare su scala industriale soluzioni già oggi disponibili e testate sul campo.
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