Gaza: attacco israeliano alla Chiesa della Sacra Famiglia, bilancio sale a tre morti

Dieci i feriti, tra cui Padre Gabriel Romanelli.

(Prima Pagina News)
Giovedì 17 Luglio 2025
Roma - 17 lug 2025 (Prima Pagina News)

Dieci i feriti, tra cui Padre Gabriel Romanelli.

"Fino a questo momento, tre persone hanno perso la vita per le ferite riportate e altre dieci sono rimaste ferite, tra cui una in condizioni critiche e due in gravi condizioni. Il parroco della comunità, Padre Gabriele Romanelli, ha riportato ferite lievi".

E' quanto ha fatto sapere il Patriarcato Latino di Gerusalemme.

"Le persone del Complesso della Sacra Famiglia hanno trovato nella Chiesa un rifugio, sperando che gli orrori della guerra potessero almeno risparmiare loro la vita, dopo che le loro case, i loro beni e la loro dignità erano già stati strappati via. A nome di tutta la Chiesa di Terra Santa, esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie colpite dal lutto e, da qui, offriamo le nostre preghiere per la rapida e completa guarigione dei feriti", prosegue il comunicato.

Se necessario, Israele continuerà a colpire la Siria. Così, in un video, il premier, Benjamin Netanyahu. "Abbiamo definito una politica chiara - dice -. Smilitarizzare l'area a sud di Damasco, dalle alture del Golan ai monti drusi, è una linea rossa. La seconda linea è proteggere i fratelli dei nostri fratelli, i drusi sui monti drusi. Non permetteremo alle forze militari di scendere a sud di Damasco, non permetteremo che i drusi vengano danneggiati nel Jebel Druze".

Aumenta ancora, intanto, il bilancio delle vittime degli scontri nel Sud della Siria: secondo quanto riferisce l'Osservatorio Siriano sui Diritti Umani, da domenica scorsa il bilancio è di almeno 516 persone uccise.

"La povera gente di Gaza è usata dai terroristi di Hamas come scudi umani. Ma alcune forze di Israele non si possono quasi fare complici di Hamas nell'uccidere palestinesi non combattenti. Così si fa il gioco dei terroristi. È una trappola ignominiosa, ma il governo di Israele non può caderci e deve pienamente accettare che la difesa del diritto internazionale è il presupposto della difesa anche della propria esistenza". E' quanto dichiara il Ministro della Difesa, Guido Crosetto.

"La Guerra a Gaza - prosegue- deve finire. Quella contro Hamas deve continuare. Le due cose non sono sovrapponibili, non lo devono essere e non è accettabile che vengano dipinte come inseparabili. Così come ritengo molto pericoloso, anche per la stessa popolazione Drusa, l'attacco condotto in Siria".

"L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane esprime il proprio dolore per quanto avvenuto a seguito dell'incidente in cui è stata colpita la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, luogo di culto e di preghiera, uno spazio tanto più essenziale in un contesto profondamente segnato da un conflitto lungo e lacerante. Ci uniamo alle preghiere per i feriti e manifestiamo la nostra vicinanza alla Chiesa, al Patriarcato Latino di Gerusalemme e a tutti i fedeli colpiti". E' quanto fa sapere l'Ucei. "Il rispetto e la protezione dei luoghi religiosi, di qualunque fede essi siano, sono fondamentali per la convivenza, la dignità umana e la speranza di pace", prosegue l'Unione.

"Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avuto una conversazione telefonica con il Ministro degli Esteri israeliano Saar e, successivamente, un colloquio con Padre Gabriel Romanelli, parroco della Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza. Al Ministro israeliano ha ribadito la totale condanna per gli attacchi militari che nella Striscia coinvolgono la popolazione civile, confermando che per l’Italia la situazione a Gaza è intollerabile. Tajani ha reiterato la necessità di arrivare immediatamente a un cessate il fuoco per evitare ulteriori sofferenze alla popolazione civile. Il titolare della Farnesina chiede che venga fatta chiarezza sulle responsabilità del raid. Ha espresso solidarietà a Padre Romanelli, dimostrando pieno sostegno alle vittime coinvolte". E' quanto fa sapere la Farnesina.

"Apprendiamo con sgomento dell'inaccettabile attacco alla chiesa della Sacra Famiglia di Gaza. Esprimiamo vicinanza alla comunità della parrocchia colpita, con un particolare pensiero a coloro che soffrono e ai feriti, tra i quali padre Gabriel Romanelli. Nel condannare fermamente le violenze che continuano a seminare distruzione e morte tra la popolazione della Striscia, duramente provata da mesi di guerra, rivolgiamo un appello alle parti coinvolte e alla comunità internazionale affinché tacciano le armi e si avvii un negoziato, unica strada possibile per giungere alla pace". Lo riferisce, in una nota, la Conferenza Episcopale Italiana.

Il Tribunale di Bruxelles ha dato ordine al governo regionale fiammingo di fermare l'invio di armi verso Israele. E' quanto fa sapere l'emittente belga Vrt. Nella regione è situato il Porto di Anversa, tra i più grandi d'Europa. Con quest'ordinanza, è stato bloccato l'invio di componenti che avrebbero dovuto essere recapitati alla società di difesa israeliana Ashot, che si trova proprio nel porto della città fiamminga. Per il Tribunale, il governo locale deve impedire il transito di "prodotti per la difesa e altre attrezzature destinate all'uso militare per le quali non vi è alcuna certezza materiale che siano destinate esclusivamente all'uso civile".

Secondo Mosca, gli attacchi israeliani in Siria sono una "aperta violazione della sovranità del Paese". Lo dichiara il Ministero russo degli Esteri.

Dal 7 ottobre 2023, la comunità cristiana a Gaza è dimezzata. E' quanto aveva detto pochi giorni fa Padre Gabriel Romanelli, ferito stamani nell'attacco alla Chiesa della Sacra Famiglia: "Siamo circa 500 - aveva detto ai media vaticani - accampati in ogni angolo della parrocchia della Sacra Famiglia. Prima del 7 ottobre i cristiani a Gaza era 1017, circa 300 sono riusciti a uscire dalla Striscia quando era ancora aperto il valico con l'Egitto di Rafah, 54 sono morti, 16 sono stati uccisi nel bombardamento che ha colpito la chiesa di san Porfirio del Patriarcato ortodosso".

Un raid delle Idf israeliane ha colpito stamani la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza.

Nell'attacco, ha confermato il Patriarcato di Gerusalemme, sono morte due persone e altre 11 sono rimaste ferite, tra cui una donna in condizioni gravissime e in pericolo di vita, due gravi, cinque in condizioni stabili e tre lievemente feriti, tra cui il parroco, don Gabriel Romanelli, rimasto ferito ad una gamba.

"I raid israeliani su Gaza colpiscono anche la chiesa della Sacra Famiglia. Sono inaccettabili gli attacchi contro la popolazione civile che Israele sta dimostrando da mesi. Nessuna azione militare può giustificare un tale atteggiamento". Così la premier, Giorgia Meloni.

"Gli attacchi dell'esercito israeliano contro la popolazione civile a Gaza non sono più ammissibili. Nel raid di questa mattina è stata colpita anche la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, un atto grave contro un luogo di culto cristiano. Tutta la mia vicinanza a Padre Romanelli, rimasto ferito durante il raid. È tempo di fermarsi e trovare la pace", ha scritto su X il Vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

"Sua Santità Papa Leone XIV è profondamente addolorato nell'apprendere la perdita di vite e di feriti causati dall'attacco militare alla chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza e assicura al parroco, don Gabriel Romanelli e a tutta la comunità parrocchiale la sua vicinanza spirituale affidando le anime dei defunti all'amorevole misericordia di Dio". E' quanto dice il Papa, in un telegramma firmato dal cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato. "Il Papa rinnova il suo appello per un immediato cessate il fuoco ed esprime la sua profonda speranza di dialogo, riconciliazione e pace durevole nella Regione".

"Noi cerchiamo sempre di raggiungere Gaza in tutti i modi possibili, direttamente e indirettamente. Adesso è presto per parlare di tutto questo, bisogna capire cosa sia accaduto, cosa si deve fare, soprattutto per proteggere la nostra gente, naturalmente cercare di verificare che queste cose non accadono più e poi si vedrà come proseguire, ma certamente non li lasceremo mai soli". E' quanto ha dichiarato, subito dopo l'attacco, il Patriarca di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa.

Le Idf sono a conoscenza dei danni causati alla Chiesa della Sacra Famiglia e delle vittime provocate, e stanno indagando sulle circostanze. Lo hanno riferito le stesse Forze di Difesa su X, spiegando che l'Esercito “fa ogni sforzo fattibile per mitigare il danno ai civili e alle strutture civili, compresi i siti religiosi, e si rammarica per eventuali danni causati”.

Questa mattina, gli attacchi israeliani lungo la Striscia di Gaza hanno provocato decine di morti e feriti tra i palestinesi: secondo quanto riferisce un corrispondente della Wafa, un uomo, sua moglie e i loro cinque figli sono stati uccisi nel corso di un raid contro la loro abitazione a Jabalia al-Balad, a nord della Striscia.

Quattro persone sono morte e altre sono rimaste ferite, invece, nel quartiere di al-Zeitoun, a sud-est di Gaza City, durante un attacco su una casa, vicino alla scuola Imam al-Shafi'i. Una persona è morta e diverse altre sono rimaste ferite in un altro attacco che ha colpito un edificio nel versante sud-ovest di Gaza City.

Altri quattro palestinesi sono rimasti uccisi nel campo profughi di al-Nuseirat, nel corso di un raid dell'artiglieria che ha attaccato un gruppo di cittadini vicino al frantoio Abu Odeh, a est del campo.

Un altro attacco delle forze di Tel Aviv contro una tenda che ospitava sfollati nella scuola Abu Helou nel campo profughi di al-Bureij, nella Striscia di Gaza centrale, ha ucciso quattro persone, ferendone diverse altre.

Un'altra persona è morta nell'attacco contro un gruppo di cittadini che si erano radunati vicino alla stazione di servizio Bahloul nel quartiere di al-Nasr, a ovest di Gaza City.

"Un errore tecnico, siamo spiacenti: questo non è un messaggio che è risuonato in una nostra stazione ferroviaria, ma lo ha detto il governo israeliano dopo aver ucciso 6 bambini palestinesi che erano in fila per un goccio d'acqua. E' un governo che ha perso l'umanità, si chiama genocidio. Non viene risparmiato nulla, ma allora 'i sovranisti de noantri' che fine hanno fatto? A Gaza è stata distrutta l'umanità. Da mesi chiediamo a Meloni, Salvini e Tajani: come potete rimanere così indifferenti? Ve lo chiederanno i vostri figli e le vostre coscienze".

Così il leader del M5S, Giuseppe Conte, nel corso del suo intervento alla Camera dei Deputati per le dichiarazioni di voto sulle mozioni sul memorandum d'intesa tra Israele e Italia.

"Il governo - ha aggiunto - ha preso in giro il paese, nessuna sanzione al governo criminale di Israele. Ci aspettavamo che almeno questo memorandum voi lo stracciaste. Qui non c'è nessun idiota, la denuncia di un accordo va fatta subito. Come pensate di continuare a fare importazioni di armi da Israele? Questo è un atto che vi rende concorrenti nella violazione del diritto internazionale.

Il memorandum va strappato, Meloni dice che è patriota che ha solo un significato, difendere i valori scolpiti nella nostra Costituzione. Israele sta calpestando tutti i diritti, ora anche a Damasco, ed il governo continua a stare zitto, ma ora il governo va oltre, siete complici di chi sanziona chi difende i valori della nostra Costituzione e mi riferisco a Francesca Albanese, funzionaria dell'Onu che sta facendo il suo dovere, racconta con scrupolo e coraggio quello che sta avvenendo e cosa succede? Viene perseguitata e si minacciano sanzioni come per i giudici della corte penale internazionale che fanno il loro dovere. Meloni non dice nulla per difendere una cittadina italiana. Noi candidiamo Francesca Albanse al Nobel per la pace".

Ci sono "progressi" nei negoziati su un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. E' quanto hanno fatto sapere fonti di Hamas all'emittente egiziana Al-Rad, dopo che il movimento fondamentalista palestinese ha dato il suo via libera alla nuova mappa presentata da Israele, che prevede il ritiro dell'esercito di Tel Aviv dal corridoio Morag, che divide Khan Younis da Rafah. Stando alle fonti, in base alla nuova mappa, le forze israeliane resteranno fino a circa un chilometro a nord del corridoio Philadelphi, al confine tra Israele e Egitto.

Israele ha attaccato il quartier generale militare nella regione di Latakia, lungo la costa della Siria. Lo ha riferito l'emittente panaraba Al Jazeera.

Le truppe siriane "hanno iniziato a ritirarsi dalla città di Sweida in attuazione dei termini dell'accordo adottato dopo la fine dell'operazione di rastrellamento della città alla ricerca di gruppi fuorilegge". E' quanto ha fatto sapere il Ministero siriano della Difesa, in una nota. Il controllo della città di Sweida, dove da domenica ci sono stati scontri sanguinosi, passa alle fazioni locali e agli sceicchi drusi. Lo ha annunciato, in un discorso televisivo, il Presidente della Siria, Ahmad al-Sharaa.

"Abbiamo dato priorità agli interessi del popolo siriano rispetto al caos e alla distruzione", ha detto Sharaa. "Abbiamo deciso che le fazioni locali e gli sceicchi saggi si assumeranno la responsabilità del mantenimento della sicurezza a Sweida", ha continuato, ricordando "la necessità di evitare di sprofondare in una nuova guerra su larga scala" dopo quattro giorni di scontri violenti. "Avevamo due opzioni: una guerra aperta con l'entità israeliana a spese del nostro popolo druso, della sua sicurezza e della stabilità della Siria e dell'intera regione, oppure dare agli anziani drusi e agli sceicchi l'opportunità di tornare in sé e dare priorità all'interesse nazionale", ha spiegato.

Sharaa ha anche elogiato la mediazione statunitense, turca e araba per aver salvato la regione da un "destino incerto" e, allo stesso tempo, ha criticato Israele: "L'entità israeliana ha fatto ricorso a un attacco su larga scala contro strutture civili e governative", ha detto il Presidente siriano. Questo, ha aggiunto, ha causato una significativa complicazione della situazione e ha spinto le cose verso un'escalation su larga scala, se non fosse stato per l'efficace intervento della mediazione americana, araba e turca, che ha salvato la regione da un destino incerto".

E' di più di 350 morti il bilancio delle vittime degli scontri a Sweida: è quanto fa sapere l'Osservatorio Siriano sui Diritti Umani. Tra i morti, precisa l'Organizzazione, ci sono 79 combattenti drusi e 55 civili, 27 dei quali uccisi in "esecuzioni sommarie da parte di membri dei ministeri della Difesa e dell'Interno", e 189 membri del personale governativo, oltre a 18 combattenti beduini.

"Abbiamo concordato una serie di misure specifiche che metteranno alla orribile e preoccupante situazione in Siria". Ad annunciarlo, su X, il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, aggiungendo che gli Usa hanno mantenuto i contatti con "tutte le parti" coinvolte negli scontri, che hanno portato Israele a intervenire con raid aerei.


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