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Un esempio di vita cristiana e impegno civile, in cui dimensione religiosa e professionale si sono integrate. Presentato oggi a Roma il volume di Gaetano Armao dedicato al giovane magistrato siciliano assassinato nel 1995 dalla mafia.
Un esempio di vita cristiana e impegno civile, in cui dimensione religiosa e professionale si sono integrate. Presentato oggi a Roma il volume di Gaetano Armao dedicato al giovane magistrato siciliano assassinato nel 1995 dalla mafia.
"Rosario Livatino ha compreso perfettamente da cristiano quanto sia fallace la giustizia dell'uomo". Lo ha affermato oggi pomeriggio a Roma il ministro Carlo Nordio intervenendo alla presentazione del volume "Rosario Livatino. Tra diritto e fede", a cura del professor Gaetano Armao (Treccani Libri, 2025). Nel 1990, pochi mesi prima del suo tragico assassinio per mano mafiosa, Rosario Livatino completava con lode una tesi in Diritto regionale all'Università di Palermo. Ora quel lavoro riemerge dagli archivi e viene pubblicato integralmente in questo volume. La tesi, dedicata all'evoluzione della normativa urbanistica in Sicilia, è molto più di un testo giuridico: è uno sguardo lucido e appassionato sulle sfide del territorio, un riflesso dell'impegno civile e della profonda fede che hanno guidato Livatino nella sua vita e nella sua professione.
"Speriamo che il suo messaggio - ha detto il professor Armao - possa arrivare attraverso il nostro lavoro alle nuove generazioni di giuristi". Livatino è stato un esempio di vita cristiana e impegno civile, in cui dimensione religiosa e professionale si sono integrate. Ancora oggi rappresenta un fulgido esempio di dedizione allo studio, modestia e coraggio nella difesa delle istituzioni. Questo libro intende testimoniarlo, soprattutto di fronte ai travagli che scuotono la giustizia in Italia. All'incontro, moderato dalla giornalista Virginia Piccolillo del Corriere della Sera, hanno partecipato il Presidente dell'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani Carlo Ossola, Costantino Visconti (Direttore Dipartimento Scienze Politiche e Relazioni Internazionali dell'Università di Palermo) e Maria Immordino (Professoressa Diritto amministrativo presso l'Università LUMSA di Palermo).