Libri. Omero la chiamava “sostanza divina”. Mimmo Nunnari: “Una storia del mondo attraverso il sale”

Omero la chiamava sostanza divina e Platone lo descrisse come particolarmente caro agli dèi. Parliamo del sale, che fino a cento anni fa, quando la geologia moderna rivelò quanto fosse diffuso nel mondo, era uno dei beni più ricercati.

di Mimmo Nunnari
Lunedì 13 Maggio 2024
Roma - 13 mag 2024 (Prima Pagina News)

Omero la chiamava sostanza divina e Platone lo descrisse come particolarmente caro agli dèi. Parliamo del sale, che fino a cento anni fa, quando la geologia moderna rivelò quanto fosse diffuso nel mondo, era uno dei beni più ricercati.

Mark Kurlanski, scrittore statunitense famoso per i saggi divulgativi che raccontano ruolo e impatto nella storia dell’umanità di singoli elementi naturali, nel libro “Sale, una storia del mondo”, ripubblicato da Nutrimenti ( traduzione di Stefano Spila, pagine 559, euro 22 ) a ventanni dalla sua uscita negli Stati Uniti, racconta di come questa sostanza minerale abbia plasmato le civiltà fin dall’inizio dell’umanità. Scopriamo, leggendo questo davvero interessante libro, che il sale non era solo uno dei beni più ricercati, ma che un tempo aveva un valore tale da essere utilizzato anche come moneta.

 

La domanda di sale, racconta lo scrittore, ha disegnato le prime rotte commerciali e causato o determinato l’esito di molte guerre e conflitti, mentre le tasse che su questo bene gravavano hanno costruito imperi e ispirato rivoluzioni. La stessa storia delle Americhe è quella di una guerra costante per il sale: chi controllava il sale aveva il potere. Era anche un simbolo di fertilità il sale, e stimolò l’ingegno di scienziati e inventori impegnati a inventare nuovi metodi per ottenerlo.

 

Come nella penisola italiana, tutti i grandi centri di civiltà dei continenti americani, racconta  Kurlanski, sono stati fondati in luoghi che garantivano l’accesso al sale . La maggior parte delle città italiane, per esempio, è stata fondata in prossimità di saline, a cominciare da Roma, edificata all’inizio sulle colline alle spalle delle saline poste alla foce del Tevere. La prima delle grandi strade romane, la via Salaria, fu costruita per portare il sale, non solo a Roma, ma anche all’interno della penisola. A volte i soldati romani venivano pure pagati in sale, pratica che è all’origine della parola “salario”.

 

Quando cominciarono le grandi navigazioni gli inglesi, gli olandesi e i francesi, erano tutti alla ricerca del sale: l’elisir magicol, che avrebbe potuto trasformare in ricchezza i loro nuovi mari americani , illimitatamente ricchi di pesce. Il sale, era necessario non solo per l’esportazione del pesce, ma anche per la conciatura delle pellicce ricavate da pelli di orso , castoro, alce e lontra, per le quali esisteva un mercato europeo abbastanza redditizio. Il sale conservava, come si era fin da subito sperimentato, non solo gli alimenti. Gli egizi lo usavano per le mummie; per gli antichi ebrei, e per gli ebrei moderni, il sale era il simbolo della natura eterna dell’alleanza di Dio con Israele.

 

Nel Cristianesimo, infine il sale è associato non solo alla longevità e alla stabilità ma anche alla verità e alla saggezza. Nel viaggio letterario di Kurlansky si attraversano continenti e millenni, si seguono le parabole di regni e imperi che hanno avuto a che fare col sale. Nessuna attività umana è esclusa dall’esplorazione di Kurlansky: politica, scienza, economia, religione, medicina, gastronomia.

 

Col sale, l’autore ha costruito una sorta di storia universale, dentro la quale si scoprono punti di contatto e analogie fra culture che sono apparentemente distanti, come, per fare un altro esempio, fra il garum romano e le paste a base di pesce fermentato utilizzate nella cucina asiatica contemporanea. Per millenni il sale ha rappresentato la ricchezza.

 

Addirittura, Adam Smith nel suo trattato sul capitalismo del 1776, “La ricchezza delle nazioni”, sottolineava come quasi ogni cosa di valore possa essere usata come denaro e citava oltre a tabacco, zucchero, merluzzo essiccato il sale: “Si dice che il sale sia uno strumento di commercio e di scambio in Abissinia “. Infine, ci sono le curiosità relative alle credenze e alle tradizioni religiose: sia gli ebrei che i musulmani credono che il sale protegga dal malocchio.

 

Nel libro di Ezechiele, testo contenuto nella Bibbia ebraica e cristiana, si accenna alla pratica di strofinare i neonati con il sale, per proteggerli dal male . Anche in Europa a lungo è stata diffusa la pratica di proteggere i neonati mettendo loro del sale sulla lingua o immergendoli in acqua salata. Pratica, probabilmente antecedente al battesimo cristiano.


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

libri
Mark Kurklansky
Mimmo Nunnari
PPN
Prima Pagina News
sale

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU