Eccellenze Italiane. I Grandi Futuristi. Lina Passalacqua a 92 anni si riconferma un talento internazionale

Artisti a Villa Borghese. L’Arte al centro della natura. Venerdì 5 luglio al Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese, Claudio Crescentini della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali presenta le ultime opere di Lina Passalacqua. Con lui anche Ida Mitrano e Rita Pedonesi.

di Pino Nano
Mercoledì 03 Luglio 2024
Roma - 03 lug 2024 (Prima Pagina News)

Artisti a Villa Borghese. L’Arte al centro della natura. Venerdì 5 luglio al Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese, Claudio Crescentini della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali presenta le ultime opere di Lina Passalacqua. Con lui anche Ida Mitrano e Rita Pedonesi.

Tra i Grandi maestri futuristi di questo ultimo secolo un posto di grande rilievo lo ha certamente Lina Passalacqua. La sua -ripete il critico d’arte Rosario Sprovieri- è una di quelle storie di eccellenza che si contrappongono al concetto più ricorrente di emigrazione che lascia il Sud in cerca di fortuna e di successo altrove.

 

90 anni già fatti, Lina Passalacqua, nata a Sant’Eufemia D’Aspromonte, un paesino della provincia di Reggio Calabria, manifesta fin da bambina una spiccata vocazione artistica fortemente contrastata però dai familiari, che emigrati a Genova la indirizzano verso studi tecnici. Durante gli studi, Lina frequenta il “Borsa di Arlecchino”, centro teatrale di avanguardia genovese, dove il regista Aldo Trionfo presenta testi di Eugène Ionesco e Samuel Beckett, novità assolute per l’Italia. Assieme al fratello regista e ad un gruppo di universitari genovesi rappresenta alla IV Delphiade internazionale di Saarbrüken in Germania “Le Troiane” di Euripide e alcuni testi di Goldoni, Bassano, Betti al piccolo Teatro “Eleonora Duse” di Genova. Terminati gli studi lascia Genova e la famiglia, ed accetta una scrittura di Fantasio Piccoli, direttore del Piccolo Teatro di Bolzano. Nel 1957, debutta nel “Faust” di Goethe, accanto a Benassi. Più tardi è Gonerilla nel “Re Lear” di William Shakespeare, accanto ad Annibale Ninchi. Nel frattempo, nelle pause delle recite che lo Stabile effettua in giro per l’Italia, studia e disegna le opere dei Grandi Maestri nei vari musei italiani. Lavora per diversi anni nel teatro: è la “sciantosa continentale” accanto ad attori come Rosina Anselmi, Turi Ferro, Umberto Spadaro ne “l’Aria del Continente” di Martoglio allo Stabile di Catania. Nel 1960, a Roma, frequenta lo studio del pittore e incisore Carlo Alberto Petrucci, accademico di San Luca, personalità determinante per la sua formazione professionale.

 

Nel 1962 -scrive di sé stessa nel suo curriculum ufficiale- lascia definitivamente il teatro e da Genova si trasferisce a Roma. Sono anni di durissimo lavoro e di intenso studio per ottenere le abilitazioni richieste per l’insegnamento del disegno. Nel frattempo, collabora come ritrattista alla rivista teatrale “Maschere”, dove pubblica tra l’altro i ritratti degli scrittori John Dos Passos, Gabriel Marcel, Marino Gentile. Nel 1964 inizia l’attività didattica e chiede di insegnare nelle Marche. Si stabilisce a Jesi e studia, nella locale Pinacoteca, Lorenzo Lotto.

Nel 1965 insegna ad Anagni. Abita per due anni in una casa di contadini, studia e disegna la gente del luogo. Espone nel 1967 i disegni in una personale, “Gente di Ciociaria”, nella sala Esposizioni dell’Ente Provinciale Turismo di Frosinone, con la presentazione di Milla Pastorino. Nel 1970 vince un concorso nazionale bandito dall’I.S.E.S. per un pannello decorativo, di cm. 300×150, per la scuola media di Marina di Gioiosa Ionica in Calabria.

 

Nel 1972 Vito Apuleo la presenta in catalogo nella prima personale romana alla galleria d’Arte Pantheon. Seguono altre personali in varie città italiane dove espone, oltre ai quadri, anche arazzi, sculture in legno, oggetti dipinti.Nel 1990 la Teleroma Cine produce un video di 31 minuti sul suo lavoro per la regia di Pino Passalacqua, video che si classifica al terzo posto al III Festival “Cinema e Arte” promosso dall’Ente dello Spettacolo. E nel 1992 l’Ente dello Spettacolo, con il patrocinio del Ministero del Turismo e Spettacolo e del Comune di Roma, le organizza, al centro S. Luigi di Francia, un’antologica, le cui opere seguono i percorsi segnalati dal documentario televisivo.

 

Nel gennaio 1998 espone a Roma allo Studio S, diretto da Carmine Siniscalco, il ciclo pittorico “Vele” con la presentazione in catalogo di Carlo Fabrizio Carli. Sempre nel 1998 è presente alla mostra “Palme d’artista”, Museo dell’Orto Botanico di Palermo; Istituto Italiano di Cultura, il Cairo; l’Atelier, Alessandria d’Egitto; alla mostra “Mail Art”, Museo Internazionale dell’Immagine Postale, Belvedere Ostrense, Ancona. Nello stesso anno riceve il premio “Città di Pizzo” con la seguente motivazione: “Lina Passalacqua è una delle pochissime figure femminili del Secondo Futurismo, la cui opera andrà storicizzata nelle successioni del movimento”. Per lei è una sorta di ritorno trionfale nella sua terra di origine, la Calabria, a due passi soltanto dal comune di Sant’Eufemia d’Aspromonte.

 

Nel 2000 è invitata a partecipare al “1° International Forum for a Culture of Peace by Mediterranean Women Creators" organizzato dalla Prefettura del Dodecanneso di Rodi, sotto il patrocinio dell’UNESCO. A settembre dello stesso anno, è invitata dall’università di Napoli Federico II a partecipare alla mostra “Le palme tra botanica e arte” presso l’Orto Botanico di Napoli. Nel dicembre viene presentato al Museo Bargellini di Pieve di Cento (Bologna) il V° volume di Giorgio di Genova « Storia dell’Arte Italiana del 1900 - Generazioni anni ‘30 » dove lei è inserita.

 

Nel 2005 il FAM e la AVAA (Association des Villagesdes Ateliers d’Artistes) la invitano alla Mostra d’Arte Internazionale “Femme-Art-Mediterranee” a Casablanca in Marocco dal tema “Cultures Solidaires” sotto il patrocinio del Ministero della Cultura e dell’Unesco, a cui partecipano trentotto paesi del Mediterraneo. L’anno successivo è invitata dall’UFACSI (Union Féminine Artistique et culturelle – Salons Internationaux) a due esposizioni internazionali in Turchia sotto il patrocinio del Ministero della Cultura turco: al museo di Pittura e Scultura di Izmir in ottobre e al Centro Culturale Mevlana a Konya in dicembre. Sempre in dicembre, è invitata alla III edizione della Mostra Internazionale d’Arte Sacra “Venite Adoremus” a Roma nella Basilica di Santa Maria in Montesanto.

 

Nel maggio 2012 partecipa alla mostra “Un’arte per la vita “ a cura di Carmine Siniscalco organizzata dall’A.R.G.A.M con e per la Comunità di Sant’Egidio, al Museo Venanzo Crocetti  a Roma, offrendo in comodato tre opere destinate a rappresentare il nucleo iniziale di un Museo permanente della Comunità di Sant’Egidio nella sede della Cripta di San Bartolomeo sull’isola Tiberina  a Roma.  Il 18 aprile 2013 presenta invece a Roma, al Complesso del Vittoriano –  Sala Giubileo, il ciclo “Le quattro stagioni”, a cura di Maria Teresa Benedetti, con il patrocinio della Regione Lazio e del Comune di Roma. In occasione della mostra viene pubblicato un catalogo monografico edito da Gangemi con la presentazione di Maria Teresa Benedetti e testi di Carmine Siniscalco e Lina Passalacqua.

 

Nel settembre 2017, altro rientro trionfale in Calabria,  si inaugura, nel Museo del Presente di Rende (CS), la sala permanente dei Futuristi Calabresi: U. Boccioni, A. Marasco, L. Repaci, A. Yaria, E. Benedetto, G. Tedeschi, A. Savelli, M. Berardelli, S. Lotti, L. Passalacqua, S. Locelso, a cura di Vittorio Cappelli e Gianluca Covelli con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dell’Assessorato alla cultura, della Galleria Nazionale di Cosenza e dell’Università della Calabria, dove partecipa con dodici opere.

 

Diventa quasi impossibile sintetizzare almeno 70 anni di vita artistica e personale, possiamo solo ricordare che nel corso della sua attività, Lina Passalacqua ha esposto in circa 45 mostre personali e ha partecipato ad oltre 80 collettive in Italia e all’estero.Titolare fino al 1996 della cattedra di Discipline Pittoriche al 1° Liceo Artistico  Ripetta a Roma, si è anche saltuariamente occupata di scenografia e di costumi per il cinema e la televisione. Una personalità eccentrica- dice di lei il critico d’arte Rosario Sprovieri-, di grande visione artistica e di grande profilo internazionale, che oggi fanno di lei e delle sue opere uno dei punti di riferimento irrinunciabili del futurismo europeo.

 

Artisti a Villa Borghese, dunque, un evento di prima grandezza.

 


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