Migranti, Piantedosi: "Il costo dell'accordo con l'Albania è di certo inferiore rispetto a quanto emerso"
"La puntualizzazione delle risorse è in corso nelle strutture ministeriali, ma vanno viste come investimenti nella gestione delle politiche migratorie".
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Mercoledì 06 Dicembre 2023
Roma - 06 dic 2023 (Prima Pagina News)
"La puntualizzazione delle risorse è in corso nelle strutture ministeriali, ma vanno viste come investimenti nella gestione delle politiche migratorie".
Il costo per realizzare i centri per i migranti in Albania “è di certo inferiore a quanto emerso su alcuni organi di stampa”.

Così il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nel corso del question time alla Camera, in merito al denaro da destinare per la costruzione di centri per migranti all'estero, come prevede l'accordo recentemente firmato da Roma e Tirana.

“La puntualizzazione delle risorse è in corso nelle strutture ministeriali, ma vanno viste come investimenti nella gestione delle politiche migratorie. Ci saranno poi compensazioni per i costi che gravano sul sistema d’accoglienza a causa dei massicci arrivi di migranti”, prosegue il titolare del Viminale.

In Italia, continua Piantedosi, ci sono 28mila obiettivi sensibili: “La situazione determinata dal difficile contesto internazionale è tale da richiedere un elevatissimo livello di attenzione, in quanto la minaccia terroristica si presenta spesso in maniera impalpabile, fluida, non sempre definibile.

Ho pertanto immediatamente disposto un rafforzamento di tutti i dispositivi di osservazione e controllo riferiti agli obiettivi sensibili presenti sul territorio nazionale. Nella seduta del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica del 10 ottobre scorso sono state approfondite le possibili minacce e gli strumenti di prevenzione e contrasto”.

L'attività di contrasto, continua il Ministro dell'Interno, “ha anche consentito di eseguire provvedimenti finalizzati all’allontanamento di soggetti pericolosi dal territorio nazionale. Nel 2023 sono stati eseguiti 67 provvedimenti, 17 dei quali dal 7 ottobre scorso”.

“Da gennaio 2023 - prosegue - sono state arrestate 14 persone che si erano radicalizzate e che in alcuni casi avevano significativi contatti con organizzazioni terroristiche riferibili soprattutto all’autoproclamato Stato islamico”.

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