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“Un'abitazione signorile, interno, notte. La tranquillità di una famiglia "normale" viene travolta dall'irrompere delle forze dell'ordine e dall'arresto del figlio diciannovenne, accusato di collaborare con gruppi terroristici islamici. Una realtà che credevano fosse lontana. Nella quale precipitano le loro vite, il non detto fra genitori e figli, i furori giovanili, le idealità immaginate e quelle travisate, un passato che ancora brucia”.
“In Anche se Allah non vuole (190 pagine Editore Rubbettino) c’è tutto questo anticipa lo scrittore saggista e politologo Luigi Tivelli al pubblico della Summer School dell'Academy Spadolini a Sabaudia presente lo stesso autore del libro Davide Giacalone che a Sabaudia spiega che il suo saggio non è altro che il racconto di una “miscela che vede esplodere diverse visioni del mondo e diversi modi di viverlo. Sarà del padre il tentativo di riaprire un dialogo con il figlio, accettando di rimettersi in discussione. Il solo modo di dipanare la matassa”.
Ha ragione Luigi Tivelli quando chiosa che siamo in presenza di “ Una storia che riguarda tanti, forse tutti, da vicino. Più di quel che riusciamo a immaginare. Un apologo sul nostro mondo, scritto da chi alla sua osservazione critica ha dedicato tanta attenzione”.
Per Davide Giacolone, ma non poteva essere altrimenti, è stata un’accoglienza calorosa e partecipata, e che riconferma come l’Estate culturale di Sabaudia che Luigi Tivelli ha immaginato con i toni sobri e austeri della sua formazione da grand commis della Repubblica, sia un appuntamento da non perdere, e soprattutto da rifare e da riproporre il prossimo anno.
La serata di presentazione del nuovo libro di Giacolone, un saggio di grande impatto emozionale, è stato aperta dai saluti istituzionali del sindaco di Sabaudia Alberto Mosca e da Alberto Gamberini, membro del Comitato dei Garanti dell’Academy.
Da grande conoscitore di questa materia, Davide Giacalone ha dedicato il suo intervento al tema dell’inclusione, in riferimento ai massicci fenomeni di migrazione in atto. Si è poi soffermato in particolar modo sulla ‘ricerca politica della ragione perduta’, sulla crisi delle classe dirigenti, e dell'insipienza dei partiti, il tutto argomentato con eleganza, equilibrio, e senso della ragione, al di fuori di ogni facile populismo.
Al centro del dibattito anche l’assenza di un radicamento nel territorio e la comunicazione, un tempo ragionata e ora diventata spesso solo slogan e propaganda. L'ex Presidente della Camera ed ex Ministro degli esteri Gianfranco Fini, a cui sono state affidate le conclusioni del dibattito, ha dimostrato tutta la sua competenza su questi temi, avendo lui studiato in questi ultimi anni in modo molto approfondito la questione dell’Islam in Italia e dimostrando qui a Sabaudia quanto questi dossier siano diventati per lui pane quotidiano.
Ma cosa si muove oggi dietro l'Academy Spadolini?
Luigi Tivelli non si stanca mai di ripeterlo: “Rilanciare la memoria di Giovanni Spadolini serve anche a rilanciare il ruolo della memoria storica indispensabile per guidare a qualsiasi titolo le sorti di un Paese, così come aiuta a rilanciare il valore della meritocrazia. Ma c’è un altro male a questo un po’ collegato: una sorta di vero e proprio divorzio fra politica e cultura che dura da molto tempo e nell’ultimo decennio è sfociato nel dilettantismo, una malattia non meno grave del presentismo”.
Secondo il pensiero del suo Presidente Luigi Tivelli “ Giovanni Spadolini, invece, ha incarnato in sé, in tutta la storia repubblicana, il più felice matrimonio fra politica e cultura. Ebbene, i più significativi “piccoli” obiettivi della Academy Giovanni Spadolini di politica e cultura sono per un verso contribuire al recupero della memoria storica, per altro verso contribuire progressivamente a sanare il divorzio fra politica e cultura e a rilanciare il valore della meritocrazia. Riteniamo infatti che se non si perseguono questi obiettivi, sarà anche molto più difficile sanare i mali dell’Italia.Nel contempo – aggiunge questo instancabile intellettuale dei giorni nostri- l’Italia è strapiena di personalità e persone che credono nell’esigenza della riaffermazione di questi valori e nel perseguimento di questi obiettivi, e di non pochi giovani che volentieri in essi si riconoscono o si riconoscerebbero.È questo il senso e il progetto di fondo dell’impegno culturale e di cultura politica, nel senso più nobile del termine, della Academy Giovanni Spadolini di politica e cultura”.
L’estate di Sabaudia, dunque, 30 anni dopo la sua morte, era il 4 agosto del 1994, fa magicamente rivivere la figura del grande Giovanni Spadolini.