Siria, Damasco: attacco israeliano vicino alla sede dell'Onu, morte 15 persone

Wp: Dermer ha visto Trump, "Israele sta spingendo per il cessate il fuoco in Libano".

(Prima Pagina News)
Giovedì 14 Novembre 2024
Roma - 14 nov 2024 (Prima Pagina News)

Wp: Dermer ha visto Trump, "Israele sta spingendo per il cessate il fuoco in Libano".

Quindici persone sono morte in seguito al raid israeliano che ha colpito Damasco e la sua periferia. E' quanto fa sapere il Ministero della Difesa siriano.

Stando all'agenzia di stampa siriana Sana, l'attacco si è verificato nell'elegante quartiere Mazzè, dove ci sono la sede dell'Onu, ambasciate e istituzioni di sicurezza siriane. Secondo quanto riferisce l'ong Osdh, 4 persone sono rimaste uccise.

"Un attacco israeliano ha preso di mira l'area di Mazzé a Damasco", ha fatto sapere l'agenzia Sana, riportando informazioni preliminari e divulgando un video raffigurante una strada che si riempie di fumo grigio. Durante queste ultime settimane, il quartiere era già stato teatro di altri bombardamenti di cui Israele è accusato.

Domenica scorsa, il Ministro israeliano degli Affari Strategici, Ron Dermer, è stato in visita dal Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, presso la sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, e ha detto a lui e a Jared Kushner che Tel Aviv si sta affrettando per la promozione di un cessate il fuoco in Libano. Lo riferisce il Washington Post, riportando tre attuali ed ex funzionari a conoscenza dell'incontro.

Tel Aviv avrebbe come obiettivo quello di dare a Trump la garanzia di una vittoria in politica estera. "C'è un accordo sul fatto che Israele regalerebbe qualcosa a Trump... che a gennaio ci sarà un accordo sul Libano", ha dichiarato un funzionario israeliano.

“Attraverso l’assedio su Gaza, l’ostruzione degli aiuti umanitari, gli attacchi mirati e l’uccisione di civili e operatori umanitari, nonostante i ripetuti appelli delle Nazioni Unite, gli ordini vincolanti della Corte internazionale di giustizia e le risoluzioni del Consiglio di sicurezza, Israele sta intenzionalmente causando morte, fame e gravi ferite, usando la fame come metodo di guerra e infliggendo punizioni collettive alla popolazione palestinese”. Così la Commissione Speciale dell'Onu che sta indagando sulle azioni israeliane.

“Dall’inizio della guerra, le autorità israeliane hanno pubblicamente sostenuto politiche che privano i palestinesi dei beni di prima necessità – cibo, acqua e carburante” e “queste dichiarazioni, insieme all’interferenza sistematica e illegale negli aiuti umanitari, rendono chiaro l’intento di Israele di strumentalizzare forniture salvavita per ottenere vantaggi politici e militari”, prosegue il report, che documenta come i bombardamenti su gaza abbiano eliminato i servizi essenziali e scatenato una catastrofe ambientale con ripercussioni durature sulla salute.

All'inizio di quest'anno, più di 25 mila tonnellate di esplosivo, che equivalgono a due bombe nucleari, sono state fatte esplodere su Gaza, portando ad una distruzione massiccia e al collasso dei sistemi idrici ed igienici, nonché causando la devastazione dei terreni agricoli e inquinamento tossico. “Distruggendo sistemi idrici, igienico-sanitari e alimentari di vitale importanza e contaminando l’ambiente, Israele ha creato un mix letale di crisi che infliggerà gravi danni alle generazioni a venire”.

La Commissione Speciale dell'Onu condanna “la campagna diffamatoria in corso contro l’Unrwa e contro le Nazioni unite in generale” e “la distruzione di uffici Unrwa e l’uccisione di membri del suo staff e di operatori umanitari”, oltre a denunciare la “crescente censura dei media e soppressione del dissenso in Israele dopo il 7 ottobre”.

“È responsabilità collettiva di ogni Stato smettere di sostenere l’assalto a Gaza e il sistema di apartheid nella Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est”, prosegue il report.


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