Una tenacia identitaria: storia di un moderno Illuminismo
Gaza è governata, oggi, da un regime totalitario che strumentalizza il suo popolo, mentre Israele è retta da un governo nazionalista e di estrema destra, il cui obiettivo è la cancellazione della Palestina.
di Sara Bruni
Venerdì 20 Ottobre 2023
Roma - 20 ott 2023 ()
Gaza è governata, oggi, da un regime totalitario che strumentalizza il suo popolo, mentre Israele è retta da un governo nazionalista e di estrema destra, il cui obiettivo è la cancellazione della Palestina.

Assassinio, abuso, sterminio, riduzione in schiavitù, deportazione e qualunque altro atto inumano commesso nell'ambito di una prassi estesa o sistematica di violenze nei confronti di un intero popolo è un crimine contro l’umanità.

Tutta.

Con l'attacco del 7 ottobre 2023, Hamas ha compiuto un crimine contro l’umanità.

Nel I secolo a.C. il territorio palestinese entrò nella sfera di influenza di Roma e nel 70 d.C., in seguito alla repressione di una rivolta, gran parte degli ebrei fu costretta a emigrare verso il Nord Africa e l’Europa. Iniziò così la Diaspora del popolo ebraico. Nel VII secolo d.C. la Palestina fu conquistata dagli arabi, da poco convertitisi all’Islam, e gradualmente la popolazione si arabizzò.

Gli israeliani ritengono di avere il diritto di controllare la Palestina perché luogo natio del popolo ebraico; i palestinesi sostengono che abitavano il territorio prima degli israeliani e ne sono stati cacciati con la forza. 

Il 14 maggio 1948 viene fondato lo stato di Israele.

Poche ore dopo inizia l’attacco delle forze della lega araba.

Oggi, il gesto di Hamas avrà conseguenze devastanti per i palestinesi ed in particolare per Gaza che è sottoposta ad un bombardamento ininterrotto con milioni di persone intrappolate in cattività.

Nei rapporti delle Nazioni Unite si leggono le denunce delle violazioni del diritto internazionale fino al regime di Apartheid cui è stato sottoposto il popolo palestinese.

La terra promessa è la promessa di un luogo di discendenza e dimora. E’ la promessa fatta da Dio ai discendenti di Abramo.

Nel libro dei Numeri al capitolo 34, 1-13 il Signore disse a Mosè: “Da quest’ordine agli Israeliti e riferisci loro: Quando entrerete nel paese di Canaan, questa sarà la terra che vi toccherà in eredità: il paese di Cananaan.”

Israele e Palestina in guerra fratricida per una lotta di potere mentre i popoli sono divenuti vittime di odio e violenza.

L’identità è l’elemento piu difficile da cancellare: questa combatte e non si arrende per la memoria ed i sentimenti, per il simbolo di una radice che non può essere estirpata.

La resistenza come fondamento dell’identità di ciascun essere umano. Le storie piu vere ed appassionanti sono quelle in cui emerge il tentativo di obnubilamento dell’essenza delle proprie facoltà intellettive ma nonostante ciò, da ultimo, quando si pensa tutto sia finito, distrutto, ecco che irrompe l’identità, il seme della propria nascita e la matrice del vivere.

Nello svolgimento del conflitto identitario, nelle more della formazione del magma reazionario, si genera un vuoto ed i vuoti, come sempre, esistono perché si riempiano.

In tutti questi anni si è fatto finta di non vedere, pensando potesse essere uno status quo accettabile la condizione di vita di milioni di Palestinesi, quasi che la radicalizzazione dell’identità israeliana e di quella palestinese, in maniera simmetrica ed antitetica, si trovasse in un equilibrio naturale.

Gaza è governata, oggi, da un regime totalitario che, senza remora alcuna, conduce alla strumentalizzazione del proprio popolo come vittima sacrificale di un disegno politico.  Israele è, in parallelo, retta da un governo nazionalista e di estrema destra, completamente isolato nel contesto internazionale il cui obiettivo, mai nascosto, è la soluzione finale ovverosia la cancellazione della Palestina quale stato e quale popolo privo del diritto ad esistere in quanto tale, ma solo sopravvivendo nella sottomissione.

Quale può essere lo scenario di pace prevedibile? La trasformazione di Gaza in una prigione  le cui chiavi sono affidate ad Hamas conduce a conseguenze drammatiche che conducono ad una spirale senza fine.

E se il conflitto si espandesse oltre i confini di Israele e Palestina, assumendo una dimensione territoriale che va ad innestarsi nella instabilità della guerra in Ucraina?

Ciò porterebbe luce sulle contraddizioni aperte delle società europee rette anch’esse da equilibri assai precari ma controllati da una illusoria democrazia esercitata da chi fornisce un respiro di libertà in cambio di un potere egemonico privo tra tutti di un’identità.

E’ il momento di uscire dal guscio e guardare l’altro quale specchio delle nostre debolezze e gridare, urlare, protestare al primo attacco alla trasfigurazione della sete atavica di potere e sopraffazione di uno in danno dell’altro. E’ il momento della ribellione e della rivoluzione illuministica che porti ad una valico delle proprie certezze nella ricerca e nella scoperta di una nuova luce alla guida del mondo.


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