Agroalimentare: Grana Padano e Parmigiano Reggiano, insieme contro le pratiche ingannevoli per il consumatore e la concorrenza sleale
Le due Dop italiane puntano l’attenzione al “sottocosto non dichiarato”.
di Paola Pucciatti
Mercoledì 17 Maggio 2023
Parma - 17 mag 2023 (Prima Pagina News)
Le due Dop italiane puntano l’attenzione al “sottocosto non dichiarato”.
I Consorzi del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano ancora insieme per dire “no” alle pratiche commerciali ingannevoli che confondono il consumatore.

Le due Dop Italiane intervengono sulla concorrenza sleale alimentata con prezzi sottocosto attraverso pratiche che svalorizzano i prodotti DOP più conosciuti e apprezzati nel mondo approvando la medesima delibera volta a garantire il riconoscimento del reale valore dei formaggi DOP.

“Crediamo nel gioco di squadra. Già due anni fa siamo scesi in campo, insieme agli amici del Grana Padano, contro il sistema di etichettatura a semaforo – afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano - Ora affrontiamo insieme una nuova sfida, adottare provvedimenti volti a contrastare il ‘sottocosto non dichiarato’ che svalorizza l’immagine e il valore dei nostri formaggi”.

Nicola Bertinelli continua spiegando: “I Consorzi dedicano importanti investimenti alle collaborazioni con gli operatori del retail al fine di perseguire gli obiettivi istituzionali di valorizzazione della denominazione, di promozione del prodotto e del suo consumo. Abbiamo pertanto ritenuto necessario definire linee guida e un protocollo di sorveglianza, monitorando i possibili casi di pratiche svalorizzanti e prevedendo azioni correttive che le scoraggino”.

Per quanto riguarda Il Consorzio di Tutela del Grana Padano, il presidente Renato Zaghini dichiara: “Siamo convinti che questa delibera e l’impegno comune dei Consorzi Grana Padano e Parmigiano Reggiano vadano a beneficio dei consumatori, che potranno così finalmente trovare chiarezza sugli scaffali e scegliere in assoluta tranquillità. I risultati commerciali raccolti anche all’estero confermano che sono la qualità garantita e la genuinità del prodotto a convincere i consumatori a scegliere, ad un prezzo equo e in linea con i trend dei costi”.

Renato Zighini continua affermando: “E’ nostro impegno solenne tutelare i formaggi che qualificano l’agroalimentare italiano nel mondo distinguendolo dai prodotti civetta che tendono, invece, a sfruttare il nostro prestigio copiandoci malamente. Con gli amici del Parmigiano Reggiano, i produttori di Grana Padano hanno la responsabilità di essere i capofila di un sistema trainante per l’export italiano che, insieme, ancora una volta, vogliamo sostenerlo e farlo crescere, cominciando da casa nostra”.

Nel corso di un collegamento a “camere congiunte”, i Consigli di amministrazione dei due consorzi hanno deliberato all’unanimità che: “la vendita al pubblico di Parmigiano Reggiano e/o Grana Padano, ad un prezzo inferiore a quello dalle fatture di acquisto, in tutti gli eventuali passaggi commerciali intermedi fino al fornitore del prodotto in oggetto, è considerata misura svalorizzante la Dop Parmigiano Reggiano / Grana Padano ai sensi del Reg. 1151/2012, art. 45, lett. “f”.

La normativa in materia di sottocosto tutela solamente l’ultimo passaggio, quello della fattura di acquisto del negozio con vendita al pubblico (Dpr. 6/4/2001 n. 218).

La dichiarazione del “sottocosto” viene a norma di legge elusa nel momento in cui la riduzione del prezzo rispetto a quella praticata dal fornitore del prodotto finito avviene nell’ambito di passaggi commerciali intermedi, spesso afferenti o riconducibili alla stessa organizzazione d’impresa.

In tali situazioni per i prodotti DOP in oggetto, dotati di enorme reputazione e valore, si generano rischi di gravi danni legati: all’ingannevole percezione del prezzo trasmessa al consumatore, alla condizione di concorrenza sleale che si genera tra gli operatori al dettaglio nel mercato locale di riferimento, e ai riflessi speculativi che possono scaricarsi sul mercato all’offerta.

In considerazione della delibera, i Consorzi porteranno avanti tre misure: “protocollo di sorveglianza” per il monitorare dei possibili casi di pratica svalorizzante “prezzi al consumo svalorizzanti”, affiancato da una “procedura di irrogazione di azioni correttive” dei casi riscontrati, prevedendo quale principio di base la sospensione delle attività/collaborazioni di entrambe i Consorzi con la catena/gruppo coinvolto dalla pratica in oggetto (o dal rifiuto della verifica).

Infine saranno definite le “Linee guida” del protocollo di sorveglianza e della Procedura azioni correttive che dovranno essere preventivamente divulgate agli operatori del dettaglio, ed agli operatori commerciali fornitori dei formaggi Dop in oggetto.

I Consigli di amministrazione, in considerazione degli elementi che emergeranno da questa attività di “sorveglianza”, attiveranno azioni ulteriori tese a tutelare le denominazioni coinvolte.

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