Cop28: nuova bozza di accordo, non c'è l'uscita dai combustibili fossili
"Le nazioni devono accelerare nelle tecnologie a zero e a basse emissioni, comprese, tra le altre, le energie rinnovabili, il nucleare, le tecnologie di abbattimento e rimozione".
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Lunedì 11 Dicembre 2023
Roma - 11 dic 2023 (Prima Pagina News)
"Le nazioni devono accelerare nelle tecnologie a zero e a basse emissioni, comprese, tra le altre, le energie rinnovabili, il nucleare, le tecnologie di abbattimento e rimozione".
Niente uscita dai combustibili fossili. E' quanto emerge dalla nuova bozza di accordo della Cop28 di Dubai, ridotta da 27 a 21 pagine.

Nello specifico, nella bozza del primo "Primo Global stocktake" è riconosciuta l'urgenza "di una riduzione profonda, rapida sia del consumo che della produzione di combustibili fossili in modo giusto, ordinato ed equo, in modo da raggiungere lo zero netto entro, prima o intorno al 2050, come raccomandato dalla scienza".

Il documento non cita l'"uscita" dai combustibili fossili, mentre permane l'indicazione di triplicare la capacità di energia rinnovabile e raddoppiare l'efficienza energetica entro il 2030.

Le nazioni, prosegue la bozza, sono invitate ad "accelerare nelle tecnologie a zero e a basse emissioni, comprese, tra le altre, le energie rinnovabili, il nucleare, le tecnologie di abbattimento e rimozione, comprese la cattura, l'utilizzo e lo stoccaggio del carbonio, e la produzione di idrogeno a basso contenuto di carbonio, in modo da potenziare gli sforzi verso la sostituzione delle tecnologie fossili 'unabated' nei sistemi energetici".

"Phase out non vuol dire uscita allo stesso tempo di tutti" dai combustibili fossili, prosegue ancora la bozza. "L'importante è che sia compatibile con emissioni zero al 2050 e in linea con 1,5" di aumento della temperatura media globale entro fine secolo rispetto al periodo pre industriale". E' quanto ha detto il Segretario Generale dell'Onu, Antònio Guterres, replicando a una domanda se sia possibile considerare un accordo nella Cop28 senza citare l'uscita dai fossili come un fallimento.

"Noi non costruiremo mai nuove centrali nucleari in Italia. Saranno eventualmente i distretti industriali o le singole aziende energivore a dotarsi di piccoli reattori di quarta generazione. Lo Stato si limiterà a essere un soggetto regolatore", ha precisato il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in un'intervista rilasciata al quotidiano "La Repubblica".

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