Parigi aveva di recente ribadito il proprio impegno a fianco del G5 Sahel (formato dalle truppe dei cinque paesi della regione) e di Minusma la missione Onu di stabilizzazione in Mali dove si sta per formare un governo nuovo di larghe intese a seguito delle crescenti critiche da parte della comunità internazionale nei confronti dei militari, che hanno preso il potere in agosto rovesciando il presidente Ibrahim Boubacar Keita e il suo governo. Nell’ovest del Niger è in corso invece un esodo incontrollato.
Migliaia di civili, tra cui anche membri della comunità cattolica, stanno fuggendo verso la capitale nigerina, Niamey, e altre mete per salvarsi la vita. L’ondata jihadista non sta risparmiando nessuno e la quantità di sfollati interni sta crescendo in maniera esponenziale. “L’Italia intende rafforzare la sua presenza in Sahel, un’area caratterizzata dalla presenza di gruppi terroristici, che si sostengono economicamente attraverso la gestione di traffici illeciti di ogni genere: droga, armi, esseri umani, diretti soprattutto verso l’Europa.
La sua stabilità è quindi determinante non solo per la sicurezza della regione, ma per gli immediati riverberi sulla sicurezza della stessa Europa. Un’azione sinergica della Coalizione per il Sahel, dell’UE e dei Paesi, europei e non, impegnati in questa regione è quanto mai indispensabile per raggiungere quegli obiettivi di sicurezza necessari alla tutela dei nostri comuni interessi”.
Così il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini al termine della due giorni in Africa, durante la quale si è recato in Mali e in Niger per una serie di incontri istituzionali e per salutare il personale militare italiano impiegato nell’ambito di missioni bilaterali e sotto egida UE e ONU.
“L’Unione Europea è uno dei principali promotori della stabilità e della sicurezza dell’intero Sahel, ma il suo impegno può e deve fare un salto di qualità, integrando lo sforzo nel settore della sicurezza con le proprie capacità di supporto economico, sociale e di cooperazione allo sviluppo. Un approccio integrato è fondamentale” ha aggiunto, indicando come sia “necessaria una strategia internazionale che tenga in considerazione la stretta interconnessione dei fenomeni di instabilità che attraversano quei quadranti”.
Un approccio, dunque, che comprende tutte le aree di crisi che interessano il Nord Africa e la fascia subsahariana. “La nostra strategia per questa parte del Continente Africano” ha specificato il Ministro “si sta sviluppando all’interno di un immaginario triangolo, i cui vertici congiungono quadranti tra loro distanti ma interconnessi: a sud-ovest c’è il Golfo di Guinea, a sud-est il Corno d’Africa, e al vertice nord, sulle sponde del Mediterraneo, la Libia”.
In quest’ottica si inserisce la recente partecipazione dell’Italia alla Task Force Takuba, pienamente operativa entro l’estate, la cui missione sarà quella di supportare le forze di sicurezza locali nel contrasto ai crescenti fenomeni di matrice jihadista nella zona a cavallo tra i confini di Niger, Mali e Burkina Faso. Accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Enzo Vecciarelli, dal Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze (COI), Gen. C.A. Luciano Portolano, il Ministro Guerini è stato accolto al suo arrivo a Bamako dall’Ambasciatore d’Italia in Mali Giovanni Umberto De Vito.
Nella capitale maliana Guerini ha incontrato il Vice Presidente della Repubblica del Mali, Colonnello Assimi Goïta e il Segretario Generale della Difesa, Generale Souleymane Doucoure, ai quali ha testimoniato l’assoluta importanza che riveste per l’Italia la relazione con la Repubblica del Mali. “Il Mali ha un ruolo fondamentale per la stabilità della regione ed è ferma intenzione dell’Italia supportare il Paese di fronte alle numerose minacce che sta affrontando” ha detto Guerini.
“Lo sviluppo delle Istituzioni e la lotta al terrorismo sono al centro dell’impegno della comunità internazionale per la stabilità dell’intera regione del Sahel e l’Italia intende svolgere con determinazione il proprio ruolo in questa complessa partita” ha aggiunto. Sempre a Bamako, mercoledì, Guerini aveva incontrato anche il personale italiano delle missioni EU e ONU (EUTM, EUCAP, Minusma) al quale ha rivolto il suo saluto e il suo ringraziamento per l’importante impegno portato avanti per la sicurezza internazionale. Questa mattina a Niamey, in Niger, accolto dall’Ambasciatore d’Italia Marco Prencipe, ha incontrato il Ministro della Difesa Alkassoum Indatou.
Il colloquio bilaterale è stata l’occasione per un confronto sul quadro di sicurezza regionale e per ribadire l’impegno della Difesa italiana sia nell’ambito delle iniziative della Coalizione per il Sahel che nella dimensione bilaterale. “Sono certo che la relazione bilaterale tra i nostri Paesi possa costituire un fattore di forza per la sicurezza del Sahel e della stessa Europa ed il livello della nostra cooperazione tecnico-militare ci consentirà di raggiugere risultati concreti”.
Al collega nigerino, Guerini ha inoltre voluto esprimere la vicinanza per le vittime militari e civili degli attacchi terroristici nelle regioni di Tahoua e Tiballery: “Eventi di una tale gravità ci ricordano ancora una volta quanto sia essenziale combattere il terrorismo internazionale in tutte le sue forme”.
Successivamente, il Ministro ha incontrato il contingente nazionale impiegato nella missione MISIN (missione bilaterale di supporto in Niger), poi si è recato a Gao (Mali) - dove ad accoglierlo c’era il Comandante della Task Force Takuba, Gen. B. Philippe Landicheff, che ha fornito un aggiornamento delle attività - per salutare il contingente nazionale impiegato dallo scorso mese di marzo nell’attività preparatoria all’avvio, entro breve, della piena capacità operativa del nostro contributo nel settore dell’evacuazione medica effettuata con elicotteri.
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