Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
"E' stata firmata questa mattina in Egitto da tutte le parti per il rilascio di tutti gli ostaggi".
"E' stata firmata questa mattina in Egitto da tutte le parti per il rilascio di tutti gli ostaggi".
Israele e Hamas hanno firmato la bozza relativa alla prima fase dell'accordo di pace a Gaza. Lo ha reso noto la portavoce del governo israeliano Shosh Bedrosian.
"La bozza finale della fase uno è stata firmata questa mattina in Egitto da tutte le parti per il rilascio di tutti gli ostaggi", ha dichiarato.
L'accordo sul cessate il fuoco a Gaza è ufficialmente in vigore. E' quanto riferisce Al Arabiya. Israele, però, ha precisato che, dal proprio punto di vista, sarà vigente solo dopo la riunione del consiglio dei Ministri, che si terrà alle 18 locali (le 17 in Italia, ndr). Lo riferisce il Times of Israel. “Ordine del giorno – Piano per il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani”, si legge in un annuncio sul sito web del governo israeliano. Alle 17 locali, invece, si riunirà il Gabinetto di sicurezza.
“La svolta tra Israele e Hamas è fondamentale per alleviare le sofferenze umane di questa tragedia che dura da due anni. Affinché questo accordo venga attuato, abbiamo bisogno di pieno accesso e della distribuzione di massicci aiuti umanitari a Gaza, nel pieno rispetto dei principi”. Così, su X, la commissaria europea per la gestione delle crisi, Hadja Lahbib. “È tempo che gli ostaggi si riuniscano finalmente alle loro famiglie e che l’incubo del popolo palestinese finisca. Ribadisco la mia richiesta di accesso umanitario a Gaza per verificare come possiamo soddisfare gli immensi bisogni della popolazione e alleviare le sofferenze. Elogio gli sforzi di Stati Uniti, Qatar, Egitto e Turchia. Spero che questo sia un passo significativo verso una pace duratura”.
“È una notizia straordinaria, immagino tutti capiscano che si tratta di un giorno storico. Bisogna dare merito al lavoro straordinario portato avanti in particolare dal presidente Usa Donald Trump, ma dobbiamo ringraziare anche i mediatori che sono stati numerosi in queste ore”. A dirlo, al Tg1, è la premier, Giorgia Meloni. “C’è stato un lavoro di squadra che è stato estremamente prezioso e che ci consente oggi di iniziare una fase nuova”, prosegue.
"Non voterò a favore dell'accordo su Gaza". Così, su X, il ministro dell'ultradestra israeliana Bezalel Smotrich. “C’è grande paura delle conseguenze dello svuotamento delle prigioni e del rilascio della prossima generazione di leader del terrore, che farà di tutto per continuare a versare fiumi di sangue ebraico, Dio non voglia. Solo per questo motivo, non possiamo unirci a festeggiamenti miopi o votare a favore dell’accordo”, ha aggiunto.
“Seguendo le istruzioni dei vertici politici e sulla base della valutazione della situazione”, l’Idf ha “avviato i preparativi operativi in vista dell’attuazione dell’accordo”, che include il ritiro, su linee concordate, dell'esercito di Israele dalla Striscia di Gaza. Lo ha scritto, su X, l’esercito israeliano, precisando che “nell’ambito di tale processo, sono in corso i preparativi e l’elaborazione di un protocollo di combattimento per passare rapidamente alle linee di dispiegamento modificate”. L’Idf “continua a essere dispiegata nell’area e pronta ad affrontare qualsiasi sviluppo operativo”.
“L’accordo raggiunto in Egitto per l’applicazione della prima fase del Piano di pace del Presidente Donald Trump è una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi e al ritiro delle forze israeliane su linee concordate. Desidero ringraziare il Presidente Trump per aver incessantemente ricercato la fine del conflitto a Gaza e i mediatori – Egitto, Qatar e Turchia – per i loro sforzi che si sono rivelati cruciali per l’esito positivo raggiunto. Questo accordo e il più ampio percorso tracciato dal Piano Trump costituiscono un’opportunità unica per porre fine a questo conflitto che deve assolutamente essere colta. Per questo esorto tutte le parti a rispettare pienamente le misure già concordate e a lavorare per realizzare rapidamente i passi successivi previsti dal Piano di Pace. L’Italia continuerà a sostenere gli sforzi dei mediatori ed è pronta a contribuire alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo di Gaza”. E' quanto ha scritto, su X, la premier, Giorgia Meloni.
“L’accordo sulla prima fase del piano di pace di Gaza segna una svolta significativa. Si tratta di un importante risultato diplomatico, oltre che di una reale possibilità di porre fine a una guerra devastante e liberare tutti gli ostaggi. L’Unione Europea farà tutto il possibile per sostenerne l’attuazione”. Lo ha scritto, su X, l'Alto Rappresentante Europeo per la Politica Estera, Kaja Kallas.
“È una buona notizia e siamo molto felici. È un primo passo, la prima fase. Certo, ce ne sono molti altri, e sicuramente ci saranno altri ostacoli. Ma ora dobbiamo rallegrarci di questo passo importante che porterà un po’ più di fiducia per il futuro e porterà anche nuova speranza, soprattutto alla popolazione, sia israeliana che palestinese”. E' quanto ha dichiarato il Card. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, in merito all'accordo tra Israele e Hamas. “Ora finalmente vediamo qualcosa di nuovo e diverso. Certo, ci sarà anche una nuova atmosfera per la prosecuzione dei negoziati, anche per tutta la vita all’interno di Gaza che rimarrà terribile per molto tempo. Ma ora siamo felici e speriamo che questo sia solo l’inizio di una nuova fase in cui potremo, a poco a poco, iniziare a pensare non alla guerra, ma a come ricostruire dopo la guerra”, ha continuato il Cardinale.
“Si va verso una nuova stagione, ma la pace va difesa ogni giorno. Se Hamas – avendo perso gran parte della sua forza militare – avesse continuato a combattere, sarebbe stata distrutta. La pressione di Turchia, Qatar e Egitto ha avuto influenza nel far capire che la situazione per Hamas sarebbe stata peggiore” qualora l'accordo dovesse essere rifiutato. Lo ha dichiarato, a Rtl 102.5, il vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Alla disfatta totale Hamas ha preferito chiudere la guerra, sperando di poter avere qualche ruolo in futuro, cosa che comunque mi sembra difficile”, ha proseguito Tajani.
“L’Italia è pronta a fare la sua parte sia per quanto riguarda la ricostruzione, sia per quanto riguarda gli aiuti umanitari, sia per quanto riguarda la formazione della prossima classe dirigente palestinese. Siamo anche pronti a dare un contributo di tipo militare se dovesse esserci una forza internazionale che dovesse lavorare per riunificare Gaza e la Cisgiordania”, ha detto Tajani, ai microfoni di Rai News 24. “L’Italia ha già inviato 2.400 tonnellate di beni alimentari e ne stiamo raccogliendo ancora, lavoriamo 24 ore su 24 per costruire la pace, accogliere il maggior numero di palestinesi, curare i bambini feriti e formare la prossima classe dirigente. La pace si costruisce giorno dopo giorno, non basta la firma della tregua, il lavoro inizia dopo la firma della tregua. Siamo pronti a fare tutto ciò che serve per contribuire alla soluzione del problema mediorientale”, ha proseguito.
“Accolgo con favore l’annuncio di un accordo per garantire un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza, sulla base della proposta avanzata dal presidente statunitense Donald Trump. Elogio gli sforzi diplomatici di Stati Uniti, Qatar, Egitto e Turchia nel mediare questa svolta disperatamente necessaria”. E' quanto scrive, su X, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antònio Guterres. “Esorto tutti gli interessati a rispettare pienamente i termini dell’accordo. Tutti gli ostaggi devono essere rilasciati in modo dignitoso. Deve essere garantito un cessate il fuoco permanente. I combattimenti devono cessare una volta per tutte. Deve essere garantito l’ingresso immediato e senza ostacoli di aiuti umanitari e materiali commerciali essenziali a Gaza. Le sofferenze devono finire”, prosegue, evidenziando che l'Onu sosterrà “la piena attuazione dell’accordo e intensificheranno la fornitura di aiuti umanitari duraturi”, oltre a promuovere “gli sforzi di ripresa e ricostruzione a Gaza”.
“Rilascio di tutti gli ostaggi israeliani nelle prossime ore, cessate il fuoco e ricostruzione di Gaza: accordo raggiunto, una notizia stupenda! Se le armi finalmente taceranno, il presidente Donald Trump merita davvero il Premio Nobel per la Pace”. E' quanto ha scritto, su X, il vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
La richiesta avanzata da Trump di conferirgli il Nobel per la Pace, “sembrava una boutade qualche mese fa” ma ora, dopo l’accordo su Gaza, e se riuscisse ad ottenere la pace in Medio Oriente, “certamente i titoli li avrebbe”, ha dichiarato, a Rtl 102.5, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Può essere o meno simpatico, ma il risultato lo sta raggiungendo”, ha continuato Tajani.
Hamas comincerà a rilasciare gli ostaggi israeliani “probabilmente” lunedì. Lo ha detto Donald Trump, in collegamento telefonico con Fox News. “Questo va oltre Gaza”, ha continuato, “si tratta della pace in Medio Oriente”. In futuro, ha proseguito il tycoon, Gaza sarà un “luogo pacifico e molto più sicuro” e gli Usa saranno impegnati per garantirne la sicurezza e la prosperità. “Gli altri paesi della regione contribuiranno alla ricostruzione perché dispongono di enormi ricchezze”, ha detto Trump, aggiungendo che Washington si impegnerà “per aiutarli a raggiungere il successo e a mantenere la pace”.
Il portavoce delle Idf in lingua araba, Avichay Adraee, ha avvertito la popolazione palestinese di non tornare a Gaza City, nel nord, e nelle zone dove l'esercito israeliano è ancora operativo. “Per la vostra sicurezza, evitate di tornare a nord o di avvicinarvi alle zone dove sono di stanza o operano le truppe” in tutta Gaza, ha scritto su X, dopo la firma della prima fase dell'accordo di pace tra Israele e Hamas, precisando che il nord di Gaza è “ancora considerato una zona di combattimento pericolosa”.
Nella notte, altri attacchi israeliani su Gaza sono avvenuti anche dopo la notizia dell'accordo: stando a quanto riporta Al Jazeera, alcuni caccia hanno bombardato il versante occidentale di Gaza City, attaccando almeno un'abitazione nel campo di Shati.
“Indubbiamente è una bella notizia. La strada verso la pace è lunga ma bisogna cominciare in qualche modo. Questi gesti, soprattutto la liberazione degli ostaggi e dei prigionieri, il parziale, almeno iniziale ritiro dell’esercito israeliano, danno quella fiducia necessaria per continuare”. E' quanto ha detto al Sir (Servizio di Informazione Religiosa, ndr), il Patriarca Latino di Gerusalemme, Card. Pierbattista Pizzaballa, commentando l'accordo tra Israele e Hamas. “Questa prima fase ne aprirà delle altre e creerà un clima nuovo che aiuterà anche nella distribuzione degli aiuti. Tornare alla normalità, alla vita ordinaria non si potrà ancora perché la situazione è disastrosa ma è necessario cominciare a ripensarla”, ha proseguito il porporato.
“In questo momento, tutto Israele è con gli ostaggi. Tutto Israele è solidale con le loro famiglie”. Così, su X, il Presidente israeliano, Isaac Herzog, citato dal Times of Israel. “Torneranno dalla terra del nemico… e i bambini torneranno ai propri confini”, ha continuato, citando un versetto del libro di Geremia. “Desidero esprimere la mia infinita gratitudine al Presidente Donald Trump per aver raggiunto un accordo che ci porta verso la fine della guerra e crea la speranza di un cambiamento nella realtà del Medio Oriente. Non c’è dubbio che meriti il ??Premio Nobel per la Pace per la sua costante determinazione a porre fine alla guerra e a ottenere il ritorno degli ostaggi. Se sceglierà di venire qui nei prossimi giorni, sarà accolto con grande amore e apprezzamento dal popolo israeliano”, ha aggiunto Herzog. “Questa è una mattina di grandi e importanti notizie”, ha continuato, esprimendo “pieno sostegno” all’accordo e ringraziando il premier, Benjamin Netanyahu, i mediatori e tutti quelli che sono stati coinvolti nella sua realizzazione. “Questo accordo porterà momenti di inimmaginabile sollievo alle famiglie che non chiudono occhio da 733 giorni”, ha continuato.
Questo è “un grande giorno per Israele”. Così il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, citato dal Times of Israel, in merito all'accordo raggiunto tra Israele e Hamas. “Un grande giorno per Israele. Domani convocherò il governo per approvare l’accordo e riportare a casa tutti i nostri cari ostaggi”, ha detto Netanyahu, in una dichiarazione diffusa dal suo ufficio. “Ringrazio i coraggiosi soldati dell’IDF e tutte le forze di sicurezza: è grazie al loro coraggio e al loro sacrificio che siamo arrivati a questo giorno”, ha aggiunto, esprimendo il suo “sentito ringraziamento” al presidente degli Stati Uniti Donald Trump e al suo team “per la loro dedizione a questa sacra missione di liberare i nostri ostaggi”. “Con l’aiuto di Dio, insieme continueremo a raggiungere tutti i nostri obiettivi e ad espandere la pace con i nostri vicini”, ha concluso il premier israeliano.
“Dal Medioriente e dagli Stati Uniti arrivano ottime notizie, la pace è quantomai vicina. Prima ci sarà un cessate il fuoco, lo scambio di prigionieri, la liberazione degli ostaggi. Israele lentamente lascerà Gaza e poi bisognerà difenderla questa tregua, e andare avanti per la realizzazione degli altri punti del piano statunitense che noi abbiamo sempre sostenuto. Bisogna ringraziare il Qatar, la Turchia e l’Egitto per il lavoro che hanno fatto. Da oggi bisogna lavorare per consolidare questa tregua”. E' quanto ha commentato, ai microfoni di Rai News 24, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si recherà in Israele “probabilmente” nella giornata di lunedì. Lo ha dichiarato lo stesso tycoon ad Axios, aggiungendo che dovrebbe parlare alla Knesset dell'accordo di pace tra Tel Aviv e Hamas. “Vogliono che tenga un discorso lì e lo farò sicuramente, se lo desiderano”, ha detto Trump.
“Dal Medio Oriente arrivano ottime notizie: la pace è vicina. L’Italia,che ha sempre sostenuto il piano statunitense, è pronta a fare la sua parte per consolidare il cessate il fuoco, per fare arrivare nuovi aiuti umanitari e per partecipare alla ricostruzione di Gaza. Pronti anche a inviare militari in caso di creazione di una forza internazionale di pace per riunificare la Palestina”. E' quanto ha commentato, su X, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
“Annunciamo il raggiungimento di un accordo per porre fine alla guerra a Gaza, il ritiro dell’occupazione, l’ingresso degli aiuti e lo scambio di prigionieri”. E' quanto ha annunciato Hamas, in una dichiarazione diffusa da Al Jazeera. “Apprezziamo gli sforzi dei mediatori in Qatar, Egitto e Turchia, nonché gli sforzi del presidente Trump per porre fine alla guerra una volta per tutte. Chiediamo al presidente Trump, agli Stati garanti e alle parti arabe e islamiche di obbligare l’occupazione ad attuare pienamente l’accordo. Chiediamo al presidente Trump e agli Stati garanti di non permettere all’occupazione di eludere o ritardare l’attuazione dell’accordo”, prosegue il movimento fondamentalista islamico palestinese.
“I mediatori annunciano che questa sera è stato raggiunto un accordo su tutte le disposizioni e i meccanismi di attuazione della prima fase dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza, che porterà alla fine della guerra, al rilascio degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi e all’ingresso degli aiuti”. Così, su X, il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed al-Ansari su X, citato dal Times of Israel. “I dettagli saranno resi noti in seguito”, ha proseguito.