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Dal 30 agosto, 15 date, per la prima volta anche a Savona. Suoni, danze e musiche da tutto il mondo.
Dal 30 agosto, 15 date, per la prima volta anche a Savona. Suoni, danze e musiche da tutto il mondo.
Il Festival del Mediterraneo, appuntamento ormai tradizionale di fine estate, torna con la sua 34ª edizione, portando in Liguria un viaggio sonoro e visivo attraverso cinque continenti. Rispetto alle edizioni precedenti, quest’anno il Festival si espande ulteriormente, offrendo ben 15 date che si svilupperanno lungo un calendario di oltre tre settimane, dal 30 agosto al 23 settembre. Ad animarlo musicisti, danzatori e performer internazionali che saranno protagonisti in alcune delle location più suggestive di Genova e, per la prima volta anche a Savona, trasformandole in palcoscenici globali.
Il Festival del Mediterraneo nasce con la vocazione di favorire l’incontro tra tradizioni musicali e culture, generando nuovi dialoghi possibili: dalla musica mozartiana per pianoforte reinterpretata dalle voci zulu, al flamenco suonato con un’arpa, dai raga e dalle tabla indiane intrecciati con il beat box vocale, fino alle sei stagioni indiane che si affiancano alle quattro di Vivaldi. Tra le tappe di quest’anno spiccano anche due serate dedicate agli ottant'anni dalle esplosioni nucleari di Hiroshima e Nagasaki, in una rilettura corale che coinvolge voci, danze e musiche europee e giapponesi.
“Il Festival del Mediterraneo torna con un’edizione inedita che si preannuncia ricca di appuntamenti interessanti e che consentiranno agli spettatori anche di uscire dai confini mediterranei e di viaggiare, attraverso le arti performative, in tutto il mondo – dice l’assessore comunale alla Cultura Giacomo Montanari – Parliamo di un festival di grande importanza, che ha ricevuto anche i contributi del Comune come uno dei vincitori dell’avviso pubblico “Genova città dei festival” 2025: un appuntamento che permetterà di scoprire sonorità ancestrali, tribali e che tramite musica e danza offrirà un’esperienza che sarà in grado di arricchire il nostro bagaglio umano e culturale”.
“La musica dal vivo – spiega Davide Ferrari, direttore artistico e organizzatore del Festival – rappresenta da sempre una forma privilegiata di condivisione collettiva, sensoriale ed emotiva, capace di evocare luoghi vicini o lontani, reali o immaginari. È memoria vivente che tramanda le storie dei popoli e al tempo stesso uno strumento con cui guardare al futuro, veicolo di cambiamenti, esplorazioni e incontri. Con un calendario che intreccia tradizioni ancestrali e sperimentazioni contemporanee, il Festival del Mediterraneo si conferma un punto di riferimento internazionale capace di raccontare l’identità e la diversità dei popoli attraverso il linguaggio universale della musica”.
Si comincia sabato 30 agosto al Castello D’Albertis – Museo delle Culture del Mondo con il party inaugurale nel cuore panoramico di Genova e un dj set curato da Guido Sarpero a partire dalle 18.30. Alle 21 spazio agli straordinari Parveen & Yilias Khan (India), virtuosi dei raga tradizionali e del beatbox.
Il Cortile di Palazzo Tursi ospiterà il 2 settembre la spagnola Ana Crismàn, pioniera dell’arpa flamenca, e il 3 settembre l’indiana Jyotsna Srikanth insieme al giovane quartetto d’archi genovese NOG, in un inedito dialogo tra Le quattro stagioni di Vivaldi e le sei stagioni indiane.
La Fortezza del Priamar di Savona sarà cornice imponente per i tamburi giapponesi Taiko di Kyoshindo & Joji Hirota (5 settembre) e per Mozuluart (Zimbabwe/Austria), con il loro sorprendente Mozart in chiave africana (7 settembre).
La Claque diventerà palcoscenico per l’energia liberatoria della danza afro di Khoudia Touré & Cheikh Fall dal Senegal (6 settembre) e l'Ex Caserma Gavoglio per Il Corpo Nucleare (12 settembre), performance di danza contemporanea e musica per commemorare l’80° anniversario di Hiroshima e Nagasaki, con la partecipazione di Joji Hirota.
L’atmosfera artica della finlandese Pelkka Poutanen avvolgerà La Claque, Teatro della Tosse, l’11 settembre, mentre il 13 e 14 settembre il Chiostro del Museo Diocesano e il Castello D’Albertis/Celso ospiteranno Maegandang (Corea del Sud), con il fascino antico degli strumenti haegeum, gayageum e geomungo.
Il Teatro Internazionale di Quartiere (TIQU) sarà teatro di due intense serate, il 18 e 19 settembre, con Elegia Atomica, nuova produzione del Festival con La Banda di Piazza Caricamento e la straordinaria voce di Sainkho Namčylak (Italia, Marocco, Tajikistan, Rwanda, Grecia, Repubblica di Tuva) e le note sospese di pianoforte di Angela Alferi.
Il 21 settembre si torna al Castello D'Albertis, sede espositiva di Echo Art, con "Concerto al Buio", evento condotto dal fado portoghese di Dona Rosa, cantante non vedente.
Chiusura il 23 settembre nella maestosa Sala delle Grida di Palazzo della Borsa con Dervishes Remixed (Italia/Siria), un incontro magnetico fra la danza rotante dei dervisci sufi e il linguaggiodella musica e della danza contemporanea.
Giunta alla sua 34ª edizione, la rassegna ha portato in oltre tre decenni musiche provenienti da più di 80 paesi, alcune delle quali mai uscite dai loro territori di origine. Una memoria sonora che continua a vivere nel pubblico, nelle migliaia di spettatori che dal 1992 hanno potuto viaggiare attraverso il mondo grazie ai suoni del Festival.