Padova dice addio a Giulia Cecchettin. Il vescovo: "Mai più sopraffazione e abuso"
Oltre 8 mila persone davanti alla Basilica di Santa Giustina.
(Prima Pagina News)
Martedì 05 Dicembre 2023
Padova - 05 dic 2023 (Prima Pagina News)
Oltre 8 mila persone davanti alla Basilica di Santa Giustina.
La città di Padova saluta per l'ultima volta Giulia Cecchettin, la ragazza di 22 anni uccisa dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta, al momento in carcere a Verona.

Una folla di più di 8mila persone si è radunata fuori dalla Basilica di Santa Giustina in Prato della Valle, per stringersi intorno alla famiglia della ragazza.

La cerimonia è stata aperta con l'entrata della bara bianca in Basilica, adornata dalle corone del Capo dello Stato, Sergio Mattarella e del premier Giorgia Meloni e dalle parole del Vescovo, Carlo Cipolla, che, coadiuvato da molti sacerdoti, ha salutato la famiglia e le autorità presenti, tra cui il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, oltre che "tutti i giovani".

"L'addio a Giulia sia abbracciarci e stringersi a lei e alla sua famiglia e ai suoi ideali", ha detto Cipolla. "La conclusione di questa storia lascia in noi amarezza, tristezza, a tratti anche rabbia ma quanto abbiamo vissuto ha reso evidente anche il desiderio di trasformare il dolore in impegno per l'edificazione di una società e un mondo migliori, che abbiano al centro il rispetto della persona (donna o uomo che sia) e la salvaguardia dei diritti fondamentali di ciascuno, specie quello alla libera e responsabile definizione del proprio progetto di vita", ha proseguito.

"Questo impegno è indispensabile non solo per garantire qualità di vita al singolo individuo ma anche per realizzare quei contesti sociali e quelle reti in cui le persone siano valorizzate in quanto soggetti in grado di dare un contributo originale e creativo", ha continuato.

"Non avremmo voluto vedere quello che i nostri occhi hanno visto né avremmo voluto ascoltare quello che abbiamo appreso nella tarda mattinata di sabato 18 novembre. Per sette lunghi giorni avevamo atteso, desiderato e sperato di vedere e sentire cose diverse. Ed invece ora siamo qui, in molti, con gli occhi, anche quelli del cuore, pieni di lacrime e con gli orecchi bisognosi di essere dischiusi ad un ascolto nuovo".

"Il sorriso di Giulia mancherà al papà Gino, alla sorella Elena e al fratello Davide e a tutta la sua famiglia; mancherà agli amici ma anche a tutti noi perché il suo viso ci è divenuto caro. Custodiamo però la sua voglia di vivere, le sue progettualità, le sue passioni. Le accogliamo in noi come quel germoglio di cui parla il profeta. Perché desideriamo insieme attendere la fioritura del mondo nel quale finalmente anche i nostri occhi saranno beati", ha detto ancora il Vescovo Cipolla, nel corso dell'omelia.

"Insegnaci, Signore, la pace tra generi, tra maschio e femmina, tra uomo e donna. Vogliamo imparare l'amore e vivere nel rispetto reciproco, cercando anzi il bene dell'altro nel dono di noi stessi. Non possiamo più consentire atti di sopraffazione e di abuso; per questo abbiamo bisogno di concorrere per riuscire a trasformare quella cultura che li rende possibili", ha aggiunto.

"Ti domandiamo, o Signore, la pace nel rapporto tra generazioni, tra giovani, adulti e anziani così che il coraggio e le aspirazioni possano coniugarsi con la sapienza e la profondità di chi conosce la storia e ne interpreta le direttrici. Così che non torni ad essere accolto tra le possibilità a nostra disposizione cià che già ha prodotto il male.

Donaci, Signore, anche la pace del cuore, del mio cuore e del cuore di tutti i presenti, Chiediamo la pace del cuore anche per Filippo e la sua famiglia. Il nostro cuore cerca tenerezza, comprensione, affetto, amore. La pace del cuore è pace con se stessi, con il proprio corpo, con la propria psiche, con i propri sentimenti soprattutto quelli che riguardano il senso delle azioni che compiamo e il senso della vita. Il nostro cuore è il luogo dove il Vangelo e la Pasqua di Gesù di Nazareth", ha continuato.

"I nostri, anche se umani e responsabili, sono sempre tentativi di amore, e noi siamo sempre in cammino e sempre in ricerca della strada migliore. Forse voi giovani potete osare di più rispetto al passato: avete a disposizione le università e gli studi, avete possibilità di incontri e confronti a livello internazionale, avete più opportunità e benessere rispetto a 50 anni fa. Nella libertà potete amare meglio e di più: questa è la vostra vocazione e questa può e deve diventare la vostra felicità", ha detto ancora Cipolla.

"Domenica è iniziato il tempo dell'avvento, tempo che educa all'attesa, ad alzare lo sguardo oltre il buio: dal tronco ferito e spezzato della nostra umanità spunti un germoglio, come evocava il profeta nella prima lettura. Non sappiamo quando, non sappiamo come, ma è forza che apre vie di riscatto, di affrancamento da ogni forma di negazione della vita", ha proseguito.

A recitare la prima lettura è stata Giulia Zecchin, 22 anni, una delle migliori amiche di Giulia. Il brano scelto dalla famiglia è del profeta Isaia: "Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici".

Seduti in prima fila, il papà di Giulia, Gino Cecchettin, e la sorella Elena, insieme con l'altro fratello, di 17 anni, oltre alla nonna Carla. Gino ha indossato il fiocco rosso, che simboleggia la lotta alla violenza sulle donne.

La ragazza è stata ricordata anche dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella: "Il valore e il rispetto della vita vanno riaffermati in ogni ambito e va ribadito con forza in questo momento in cui sono in corso i funerali di Giulia Cecchettin", ha detto, durante la cerimonia per il centenario della "Stella al Merito".

Al momento dello scambio del gesto di pace, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha abbracciato Gino Cecchettin.

"Donaci, Signore, anche la pace del cuore, del mio cuore e del cuore di tutti i presenti, Chiediamo la pace del cuore anche per Filippo e la sua famiglia. Il nostro cuore cerca tenerezza, comprensione, affetto, amore. La pace del cuore è pace con se stessi, con il proprio corpo, con la propria psiche, con i propri sentimenti soprattutto quelli che riguardano il senso delle azioni che compiamo e il senso della vita. Il nostro cuore è il luogo dove il Vangelo e la Pasqua di Gesù di Nazareth bussano con delicatezza pronti a dispiegare la loro forza umanizzante", ha poi detto il Vescovo, Claudio Cipolla.

"Il volto di Giulia è stato sottratto alla nostra vista. Resta impresso nell'affetto e nella memoria di chi l'ha conosciuta e apprezzata. Ora noi posiamo lo sguardo su quello di Gesù, il Signore, via verità e vita; in Lui brilla il volto di Giulia" accanto a quello della madre, "da Lui si accendano ancora il desiderio che cresca per tutti la passione per la vita", ha proseguito.

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