"Il manuale di Educazione Ambientale “I tre cittadini” ideato dalla Società Italiana di Geologia Ambientale, tramite le iniziative che come Rotary Club di Ottaviano stiamo mettendo in campo sulla sostenibilità verrà distribuito in almeno 400 scuole della Campania - ha detto, invece, la Presidente del Rotary Club di Ottaviano (Na), Arch. Nunzia Ragosta - ed anche presso i soci del Rotary e gli ambienti Rotary. Il manuale ha ricevuto il patrocinio morale dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio del Comune di Napoli e della Città Metropolitana. Con loro porteremo nelle aule scolastiche il progetto di divulgazione della conoscenza geologica proprio attraverso il video/audio/libro di Antonello Fiore. Inoltre l’audio/libro sarà divulgato anche presso i ragazzi non vedenti stiamo provando a dare una mano a scuotere le coscienze. Rotary Club di Ottaviano e Sigea saranno insieme nella campagna di divulgazione delle geo - scienze presso la popolazione giovanile".
Al webinar ha partecipato anche il Presidente dell'Ente Parco Nazionale del Vesuvio, Agostino Casillo: "L’Ente Parco - ha dichiarato Casillo - c’è sempre. Soprattutto su un territorio come il nostro è fondamentale diffondere conoscenza informazione corretta ed invitare la popolazione al rispetto delle norme a rispetto dell’Ambiente".
Per quanto riguarda i dettagli del progetto, la docente del Miur e formatrice in didattica multiculturale, Antonella Pirolo, ha spiegato: "Oggi a tutto tondo la didattica civico/ambientale rientra in quella che è l’obbligatorietà con tre pilastri che dobbiamo seguire: Costituzione, Economia Sostenibile, Cittadinanza Digitale. Gli approcci sono tantissimi ed hanno tutti nomi inglesi. Eppure per la mia lunga esperienza dedicata ai diritti umani e all’ambiente posso dire con certezza che l’apice di ogni approccio laboratoriale parte invece dalla narrazione. La narrazione è un momento magico e fa il successo di quel laboratorio. Con il progetto “I Tre cittadini” al quale ho collaborato nella stesura andremo a sposare pienamente la Costituzione italiana. Il Rotary Club di Ottaviano assumerà un ruolo strategico perché con loro faremo rete sulla divulgazione scolastica. Il testo scritto dal geologo Antonello Fiore, con voce narrante di Nunzia Ragosta, emoziona per davvero in quanto ha una narrazione speciale con musiche inedite. I più piccoli riescono proprio ad immergersi dentro la storia, quella storia che ci servirà per lanciare il nostro input educativo. Cosa faranno nelle scuole i ragazzi? Dopo l’ascolto dovranno indicare parole, parole da scrivere poi sulla lavagna. Parole che i bambini dovranno trasformare in immagine, disegnarle individualmente per poi rincontrarci. A quel punto lanceremo l’input educativo. Da dove partiremo? Dal nostro dettato Costituzionale. Noi abbiamo la Carta Costituzionale più bella che all’articolo 9 parla di rispetto del nostro patrimonio artistico ambientale ed immateriale. Preservare dunque l’ambiente in un aspetto di legalità. Se tu vai a sotterrare i rifiuti tossici sotto la tua terra significa che non tuteli la vita. Bisogna essere incisivi nel messaggio che daremo. Organizzeremo quella che è la costruzione di un prodotto importantissimo perché lascia una traccia visibile all’interno delle scuole. Di questo c’è bisogno perché ogni scuola che ha all’ingresso delle tracce visibili del messaggio riesce a trasmetterne con immediatezza il significato che si vuole comunicare".
"Compreremo scatole trasparenti. Poi - ha aggiunto Pirolo - inviteremo i ragazzi alla ricostruzione di ambienti, di quello che loro pensano di ricostruire, la percezione di quel territorio di cui hanno sentito parlare. Poi faremo fare un mega puzzle e cioè di fotografie di se stessi, di un amico, di un parente, nell’ambito di un’azione di rispetto dell’ambiente stesso. La fase dell’emozione, la fase della costruzione, la fase del mostrarsi. Alla fine dell’intera esperienza laboratoriale avremo la mostra di quanto realizzato. Ci saranno i genitori e a quel punto saranno i bambini a spiegare i prodotti realizzati. Il divulgatore scientifico sarà proprio il bambino. Porteremo la divulgazione ambientale su Tik Tok grazie a delle tracce musicali con le quali i ragazzi creeranno un balletto mediante il quale divulgheranno la sensibilità ambientale. Ecco la cittadinanza digitale, facendo comprendere che anche sul web si possono dare messaggi positivi".
Grazie agli strumenti innovativi di cui è dotato, ha detto ancora Pirolo, il progetto non sarà fermato dall'emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19.
"Certo per un poco non saranno possibili i workshop ma sarà possibile sempre partire da una narrazione di questo tipo e da un’attività asincrona parlando ai ragazzi degli obiettivi dell’Agenda 2030 : lotta alla povertà, l’economia sostenibile, la difesa dell’ambiente, la pace e la giustizia. Ora ovviamente c’è il Covid ma non possiamo arrenderci ma dobbiamo attrezzarci, non possiamo venire meno al nostro obbligo di educazione ma capire quali siano le strumentazioni in nostro possesso, tenere in considerazione che l’ambiente sarà diverso perché non saremo più all’aperto o in una bella biblioteca. Però possiamo farlo lo stesso e alla fine lasceremo il nostro input di educazione ambientale".
Oggi, in Italia, il 30% degli adulti non conosce le tematiche legate all'ambiente, e il 48% dei ragazzi non ha un diploma di istruzione secondaria superiore.
"Negli ultimi anni ci siamo rivolti soprattutto ai giovani e dobbiamo spiegare loro l’importanza della sostenibilità e dobbiamo farlo subito. Purtroppo tutto viene demandato alla scuola e se vediamo nella scala delle priorità delle materie, quelle scientifiche sono le ultime ed in particolare quelle riguardanti le tematiche ambientali. Sembra che queste tematiche non entrino a far parte della vita quotidiana e dell’economia", ha detto Maria Di Nezza, Coordinatrice dell'Area Ambientale e Vicepresidente di Sigea Lazio, che ha ideato giochi elettronici e da tavolo inerenti le geoscienze e sta svolgendo attività di ricerca e pianificazione dei Beni Culturali.
"I dati dicono - ha aggiunto Di Nezza - che il 20% dei giovani iscritti al primo ciclo di studi e gli adulti in età lavorativa oltre il 30% non hanno nessuna conoscenza delle tematiche ambientali e scientifiche di base. In Italia il 48,2% della fascia di popolazione tra i 24 e i 65 anni di età, ha conseguito come titolo superiore solamente il diploma di scuola media inferiore. Se vogliamo creare una coscienza ambientale dunque dobbiamo partire dall’età prescolare, dobbiamo cambiare approccio e adottare nuove metodologie che siano più vicine agli studenti, ad esempio i laboratori didattici che non devono ripetere quello fatto a scuola ma devono essere laboratori creativi, attivi, vivi, diversificati, divertenti, inclusivi, devono essere accattivanti utilizzando anche un linguaggio che sia vicino a loro. Dobbiamo arrivare agli adulti, ad un pubblico vasto". (2-Fine).
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