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Il 51% degli intervistati dall’istituto di ricerca triestino ritiene che l’omicidio dell’attivista americano è conseguenza di un’eccessiva contrapposizione tra destra e sinistra. Secondo il 45% non si devono applicare divieti a chi esprime posizioni molto radicali, per quanto non condivisibili.
Il 51% degli intervistati dall’istituto di ricerca triestino ritiene che l’omicidio dell’attivista americano è conseguenza di un’eccessiva contrapposizione tra destra e sinistra. Secondo il 45% non si devono applicare divieti a chi esprime posizioni molto radicali, per quanto non condivisibili.
Charlie Kirk e la conflittualità politica, sondaggio SWG sul clima d’odio che molti ritengono presente in maniera diffusa anche in Italia. Le posizioni di Kirk hanno risvegliato le divisioni tra i cittadini sul tema dei limiti alla libertà di espressione. “L’omicidio dell’attivista politico statunitense - sottolinea il Radar dell’istituto di ricerca SWG - ha avuto una forte risonanza, non soltanto per via delle dimensioni della tragedia, ma anche perché ha innescato un dibattito sulla libertà di espressione. Le posizioni radicali di Kirk su razza, aborto, LGBTQ+, armi e altro hanno attratto molti giovani americani e allo stesso tempo hanno suscitato grande indignazione. In merito all’assassinio, gli italiani non credono che si sia trattato di un episodio isolato, bensì lo considerano il risultato di una contrapposizione tra conservatori e progressisti che supera i limiti della dialettica politica”. Per il 30% egli italiani l’omicidio dell’influencer americano è frutto solo della personalità problematica dell’assassino. Il 51% degli intervistati da SWG ritiene invece che il delitto Kirk è conseguenza di un’eccessiva contrapposizione politica che alimenta l’odio tra destra e sinistra.
“Il 45% degli italiani - rileva il Radar SWG - ritiene che non si debbano applicare divieti a chi esprime pensieri di questo genere, per quanto non condivisibili. Una quota simile, anche se leggermente inferiore, sostiene invece l’opportunità di censurare in qualche modo questo tipo di idee, in quanto pericolose. L’idea diffusa è che in Italia la libertà di espressione sia limitata, ma con motivazioni diverse a seconda dell’area politica: a destra si ritiene che le limitazioni nascano dalla pretesa di una superiorità valoriale e morale della cultura di sinistra, mentre nell’ambito progressista sono legate al condizionamento dei media, principalmente della Rai, da parte del Governo”. (Fonte Radar SWG, valori espressi in %. Date di esecuzione: 17 - 19 settembre 2025. Metodo di rilevazione: sondaggio CAWI su un campione rappresentativo nazionale di 800 soggetti maggiorenni).