Venezia82: Rosi e Del Toro entrano di diritto nella corsa al Leone d’oro

Mary Shelley punto di contatto tra i due film.

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Lunedì 01 Settembre 2025
Venezia - 01 set 2025 (Prima Pagina News)

Mary Shelley punto di contatto tra i due film.

Dal tourbillon del weekend festivaliero recuperiamo due film in Concorso. Mary Shelley ha vissuto per alcuni mesi a Napoli e questo è un punto di contatto tra i due film. 

Rosi ha vissuto e girato per tre anni per raccontare Napoli come esempio universale, quello che a lui interessa è restituire la forza della Cultura che arriva a noi attraverso i secoli. E il film coglie appieno il suo scopo. Dai sotterranei del Museo Archeologico dove sono stati depositati reperti sia antichi che moderni provenienti dal Risanamento di fine Ottocento, in un continuum storico senza distinzioni, ai movimenti tellurici costanti che allarmano la popolazione, all’attività di contrasto dei tombaroli operata dalle Forze dell’Ordine, all’opera oscura di uno sconosciuto professore che ha aperto, senza alcun supporto dello Stato o del Comune, un doposcuola per i ragazzi del suo Quartiere, presidio sociale e culturale è un lungo racconto che avviene “Sotto le nuvole”, fotografato  con un bianco e nero, che aumenta la forza espressiva del racconto che scorre sullo schermo. Rosi è certamente ai livelli di Sacro GRA, vincitore a Venezia nel 2013, e Fuocoammare, vincitore a Berlino nel 2016. 

L’origine del romanzo Frankenstein o il moderno Prometeo è ben nota. Bloccati a Ginevra da un’estate quanto mai piovosa, Mary Shelley insieme a Byron ed alla sorella Percy, si sfidarono a scrivere la storia di fantasmi più paurosa che potessero immaginare. Il romanzo non nacque subito ma poi Mary trovò l’ispirazione. Guillermo del Toro ha perseguito la realizzazione di questo film per molti anni e ci è riuscito solo grazie alle sostanziose risorse economiche messe a disposizione dalla produzione. Rendere in maniera così potente l’ossessione del dottor Frankenstein di costruire da più corpi una creatura nuova, in cui lui, e solo lui, innesca il soffio vitale. Ma questo innesca una conseguenza inimmaginabile: l’immortalità, che viene vissuta da quello che tutti considerano mostro, come una condanna. 

Del Toro pone sul tavolo tutte le implicazioni morali suggerite dal romanzo e ne dà una lettura per alcuni aspetti gotica, in riferimento all’architettura del laboratorio, per altri estremamente contemporanea per il tema del rapporto uomo macchina e dell’evoluzione delle macchine, come è l’Intelligenza Artificiale. 

(Alfredo Salomone)


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