Fondazione per il Giornalismo Paolo Murialdi. Cambia casa e diventa sempre più grande
Era il vecchio sogno di Giancarlo Tartaglia, che l’ha voluta immaginata e realizzata su sua immagine. Ora la Fondazione si trasferisce in Via Nizza nello storico Palazzo Inpgi.
di Pino Nano
Mercoledì 13 Settembre 2023
Roma - 13 set 2023 (Prima Pagina News)
Era il vecchio sogno di Giancarlo Tartaglia, che l’ha voluta immaginata e realizzata su sua immagine. Ora la Fondazione si trasferisce in Via Nizza nello storico Palazzo Inpgi.

La notizia è passata quasi inosservata, ma secondo noi merita il giusto rilievo, perché molto presto la prestigiosa Fondazione per il Giornalismo che porta il nome di Paolo Murialdi avrà una nuova casa, e da quello che ci dice Pierluigi Franz, storico inviato prima del Corriere della Sera poi della Stampa, sarà una casa molto più bella e molto più accogliente di quella che fino ad oggi ha ospitato la Fondazione.

A darne notizia è stata la Newsletter della stessa Fondazione e in questi termini: “La Fondazione sul giornalismo Paolo Murialdi ha in corso il trasferimento della sede da Via Augusto Valenziani 10/a-11 a Via Nizza n. 35. Pertanto, per l’intero periodo del trasferimento la sede rimarrà chiusa al pubblico. Gli studiosi che avessero necessità di consultare le fonti archivistiche o la biblioteca potranno, comunque, contattare direttamente il responsabile dell’archivio e il responsabile della biblioteca al seguente indirizzo mail:fondazionemurialdi@tiscali.it”.

La nuova casa della Fondazione sarà dunque quella che è stata la casa madre di tutti i giornalisti italiani per tantissimi anni, la sede storica dell’INPGI, il nostro istituto di previdenza che oggi non c’è più perché assorbito da INPS ma che per intere generazioni come la mia è stato punto di riferimento imprescindibile della nostra professione.

La Fondazione sul giornalismo “Paolo Murialdi” costituita a Roma per volontà della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi), del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (Cnog), dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani (Inpgi), della Cassa Autonoma di Assistenza Integrativa Sanitaria dei Giornalisti Italiani “Angiolo Berti” (Casagit) – spiega lo Statuto della stessa- ha lo scopo di raccogliere e mettere a disposizione di studiosi e ricercatori tutta la documentazione sulla vita e la storia del giornalismo italiano, anche attraverso la sistematizzazione della documentazione archivistica degli enti di categoria e realizza i suoi scopi mediante: 1) raccolta, catalogazione e digitalizzazione della documentazione proveniente dagli enti costitutivi e da conferimenti e donazioni di enti o soggetti privati; 2) attività di ricerca; 3) promozione di studi sul giornalismo; 4) organizzazione di convegni, dibattiti e pubblicazioni; 5) istituzione di borse di studio e di ricerca. La Fondazione promuove, anche su richiesta degli enti fondatori, qualunque iniziativa che possa agevolare il raggiungimento dei suoi scopi, anche mediante la collaborazione con Istituzioni Universitarie, centri di ricerca e organismi di studio o professionali in Italia e all’estero”.

Ma questo era il vecchio sogno segreto di Giancarlo Tartaglia, che della Fondazione è stato e continua ad essere il vero nume tutelare e la vera guida morale.

Lui voleva dar vita ad una Fondazione che raccogliesse la storia del giornalismo italiano, e l’ha realizzata su sua immagine e secondo i canoni classici della sua immensa cultura di studioso della stampa italiana. Nessuno meglio di lui avrebbe mai potuto realizzare un gioiello di questo tipo. E se oggi la Fondazione Murialdi è conosciuta nel mondo, il merito spetta soprattutto a lui, a questo storico del giornalismo italiano che non finisce mai di stupirci e di lavorare ancora per tutti noi.

Quando gli è stato assegnato il Premio alla Carriera per il Giornalismo, Premio Nazionale Troccoli Magna Graecia, la motivazione diceva: “La sua storia personale coincide con la storia della stampa italiana di questi ultimi 60 anni”.

Personaggio di altissimo profilo istituzionale, Giancarlo Tartaglia è stato per molti di noi, parlo di intere generazioni di cronisti e di inviati speciali, non solo un maestro ma soprattutto un punto di riferimento deontologico e morale.

Ma chi è Giancarlo Tartaglia?

Per lunghi anni storico direttore della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, lo è stato dal 1985 al 2021, oggi è segretario generale della fondazione sul giornalismo “Paolo Murialdi”, che grazie alla sua guida e alle sue intuizioni è diventata una Fondazione di respiro europeo.

Professore” nel senso più lato del termine, Tartaglia ha insegnato per anni Diritto del Lavoro Giornalistico presso la scuola superiore di Giornalismo della LUISS Guido Carli di Roma e Ordinamenti Professionali presso la Scuola Superiore di Giornalismo dell’Università di Urbino, avvicinando e guidando per mano alla professione centinaia di giornalisti che oggi sono il fior fiore della professione in tutta Italia.

Giornalista lui stesso, è stato collaboratore di “Nord e Sud”, “Archivio Trimestrale”, “La Voce Repubblicana”, “Roma”, “La Gazzetta del Mezzogiorno”, “Nuova Antologia”, “Basilicata”. Una passione che coltiva sin dagli anni universitari, all’Università di Bari, dove si laurea nel 1970 in Giurisprudenza con una tesi in Storia delle Dottrine Economiche dal titolo “Lo sviluppo economico negli scrittori di economia meridionali del ‘600”.

Per lui il tempo sembra non passare mai, e la sua energia sembra quella di un giovane intellettuale alle prime armi, sempre curioso, sempre pronto a nuove sfide, instancabile, sempre pronto e disponibile a confrontarsi con i temi del futuro. Un uomo, insomma, con un passato illustre alle spalle, e un orizzonte ancora tutto da conquistare e da vivere.

Mille incarichi diversi, Direttore della collana editoriale “Giornalisti nella Storia” (All Around), Componente del Comitato scientifico della Fondazione Ugo La Malfa e direttore responsabile degli Annali della stessa Fondazione, Componente del consiglio di amministrazione dell’Istituto per la formazione al giornalismo dell’Università di Urbino (Isf), Componente del comitato tecnico-scientifico della Academy di cultura e politica Giovanni Spadolini. Ma è stato anche consigliere di amministrazione della Nuova Eri e amministratore unico della società editrice Acropoli srl, nonché membro della Commissione tecnica consultiva per l’editoria presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri sin dalla sua costituzione (1982-2020).

Nella sua veste di storico, invece, è stato Componente del comitato di redazione di “Archivio Trimestrale”, rassegna storica di studi sul movimento repubblicano, (1978-1987), e poi ancora Componente del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Ugo La Malfa e del Comitato Nazionale per le celebrazioni della nascita di Leo Valiani.

Premio Fiuggi Storia Gian Gaspare Napolitano 2021, Finalista del premio Acqui Storia sezione scientifica 2021, Premio Giornalisti Toscani 2017, Conferimento dell’onorificenza di Ufficiale della Repubblica 2015, Premio Vibo Valentia 2012, nei suoi libri c’è tutta la nostra storia: Ritorna la libertà di stampa 1943-1947. Edizioni Il Mulino, 2021; Lineamenti di diritto del lavoro giornalistico, All Around, 2021; La terza repubblica vista da un marziano 2018-2019. Edizioni All Around, 2020; Il giornale è il mio amore. Alberto Bergamini. L’inventore del giornalismo moderno. Edizioni All Around, 2018; Francesco Perri dall’antifascismo alla Repubblica. Gangemi Editore, 2013; La Voce Repubblicana. Un giornale per la libertà e la democrazia, Ed. Voce Repubblicana, 2012; Itaca non è ancora all’orizzonte! (note del viaggio repubblicano 2003-2011), Ger, 2011.; Un secolo di giornalismo italiano. Storia della Federazione nazionale della stampa italiana (1877-1943) Mondadori Università, 2008; I Congressi del Partito d’Azione 1944/1946/1947, Edizioni di Archivio Trimestrale, 1984.

Chi più ne ha, più ne metta. Grazie da tutti noi direttore.


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