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A firmare la biografia di Nuccio Ordine sul Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea - diventato ormai il punto forte e l’immagine più iconica dell’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea diretto dall’on Paolo Palma- è il giornalista Pantaleone Sergi storico Inviato Speciale della Repubblica di Eugenio Scalfari e autore egli stesso di saggi importanti sulla storia della stampa italiana in America Latina.
Nella sua nota biografica Pantaleone Sergi ripercorre la vita dell’intellettuale calabrese, Accademico, Professore, Filosofo e Scrittore, Nuccio Ordine era ormai considerato uno dei massimi esperti viventi sulla figura di Giordano Bruno, così come più in generale della letteratura del periodo rinascimentale, cosa che in Spagna proprio il mese scorso gli era valso il “Premio Principessa delle Asturie 2023”.
64 anni, Accademico di altissimo profilo internazionale, Nuccio Ordine era stato Visiting professor nei più importanti atenei statunitensi ed europei, Yale, New York University, École Normale Supérieure de Paris, Paris IV, Paris-Sorbonne, Paris III Sorbonne Nouvelle, e infine all’Università Cattolica di Eichstätt-Ingolstadt. Dal 2001 professore ordinario di Teoria della letteratura presso l'Università della Calabria e dal 2005 di Letteratura italiana nel medesimo ateneo, rimane tra i massimi studiosi al mondo del Rinascimento e di Giordano Bruno.
Personaggio di grande fascino, di immensa cultura, di profonda umanità, Nuccio Ordine aveva una caratteristica che gli viene ormai riconosciuta nelle Università di mezzo mondo: la semplicità, il suo modo di essere sempre ed eternamente ragazzo di provincia, con questa sua consapevolezza del radicamento alle origini e del valore dei sentimenti e della memoria, grande pedagogo e straordinario interprete e testimone del suo tempo.
Ricordo che, quando in televisione dovevo “seminare emozioni”, andavo a cercarlo all’università, e lui puntualmente mi ripagava con un fiume di sogni. Inebriante, immaginifico, avvolgente, affascinante, ma anche guascone e ribelle insieme, tutto e il contrario di tutto.
Nuccio Ordine era “L’uomo dal sorriso facile”, dalla battuta sempre pronta, dalla stretta di mano poderosa, uomini d’altri tempi, impastati di rispetto e di senso della famiglia e dello Stato. Professori come pochi, che consideravano gli studenti “cosa sacra”.
Proprio un mese fa, qualche giorno prima che lui morisse per un ictus all’ospedale di Cosenza, la giuria dei Premi Principessa delle Asturie, uno dei riconoscimenti più prestigiosi tra quelli consegnati annualmente in Spagna, lo avevo scelto come vincitore di quest'anno da una rosa di 45 candidati. Al professore e filosofo calabrese era stato riconosciuto il merito della "difesa delle discipline umanistiche" e "l'impegno per l'istruzione e i valori radicati nel pensiero europeo più universale”. Parliamo insomma di uno dei Premi “alla carriera” più prestigiosi del mondo, che dal 1981, anno in cui il Premio è nato, ha visto sulla ribalta spagnola il gotha dell'Accademia Internazionale, il fior fiore dei ricercatori e degli intellettuali che in ogni parte del mondo con il loro lavoro e il loro impegno hanno segnato la storia del mondo in tutte le discipline possibili. Nei fatti per la Spagna è una sorta di Premio Nobel di casa reale.
Prima di Nuccio Ordine – lo ricorda bene lo stesso Pantaleone Sergi- questo solenne riconoscimento alla carriera era già toccato ad altri tre italiani, il grande musicista Ennio Moricone nel 2020, il maestro Riccardo Muti nel 2011, e l’attore Vittorio Gassman nel 1997.
Insignito in Francia dei titoli di cavaliere (2009) e di commendatore (2014) dell'Ordre des palmes académiques, oltreché della Légion d’honneur (2012), Nuccio Ordine era inoltre membro d’onore dell’Istituto di filosofia dell’Accademia russa delle scienze (2010), curatore di prestigiose collane editoriali nazionali ed estere e collaboratore del Corriere della sera.
Tra i suoi lavori più recenti – ricorda per ICSAIC Pantaleone Sergi- i saggi L'utilité de l'inutile: manifeste (2013) in cui ribadiva la necessità di quei saperi il cui valore essenziale è totalmente scevro da finalità utilitaristiche, Tre corone per un re. L'impresa di Enrico III e i suoi misteri (2015), serrata indagine sulla politica attuata dal sovrano francese per porre fine ai fanatismi e alle guerre di religione, Classici per la vita. Una piccola biblioteca ideale (2016), illuminante invito alla lettura dei testi fondamentali della letteratura mondiale, Gli uomini non sono isole. I classici ci aiutano a vivere (2018), un inno ai classici e a ciò che nella società viene considerato ingiustamente inutile perché non produce profitto, e George Steiner. L'ospite scomodo (2022), testimonianza dell'amicizia personale e intellettuale con il critico.
Icsaic questa volta non poteva fare regalo più bello ai calabresi e alla Calabria, perché nella biografia scritta da Sergi per il Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea c’è per intero il respiro solenne e severo dello scrittore e del saggista scomparso.