È oramai diventato una sorte di “eroe nazionale”, per il popolo del mondo della scuola (docenti, personale Ata e studenti universitari), e non solo, che ha scelto di non vaccinarsi (chi per motivi di salute, chi per una legittima preoccupazione) e che si oppone alla tortura del tampone molecolare ogni 48 ore (adesso, grazie, soprattutto, alla lunga battaglia di questo paladino dei diritti civili, portato a 72 ore) per non perdere il lavoro, lo stipendio e non finire in mezzo ad una strada.
Per tutta questa gente il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, è diventato un vero e proprio idolo, l’ultima speranza cui aggrapparsi per non essere stritolati dal meccanismo infernale del Green pass.
E i primi risultati, importanti e significativi, della sua lotta gandhiana si vedono. Il Parlamento ha infatti approvato (dopo la Camera, lo ha fatto anche il Senato) i test salivari (anche se per adesso solo quelli molecolari), ha portato il tempo di validità da 48 a 72 ore ed ha calmierato i prezzi: 15 euro il costo e non più 60-80 com’era sino ad oggi per i test salivari.
A Corbelli oramai da settimane continuano a scrivere da tutte le regioni italiane e anche dall’estero, da operatori della scuola impegnati fuori dai confini nazionali, dalla Francia alla Cina, dalla Svizzera agli Usa, sino alla lontana Australia!
Corbelli risponde a tutti, rimanendo al computer anche sino alle 3 di mattina e dando ad ognuno un consiglio, una parola di conforto e di speranza.
Tanti lo vorrebbero in Parlamento a rappresentarli, alcuni lo sognano come Ministro della Giustizia, una valanga di elogi e apprezzamenti alla trasparenza, alla sua sensibilità, al suo altruismo, ma anche al suo coraggio.
Un riconoscimento dell’intero Paese alla lunga e ultra venticinquennale storia di Corbelli e del Movimento Diritti Civili che ha fondato nel lontano 1995 e che da allora presiede, alle sue mille battaglie civili, di Giustizia e alle innumerevoli iniziative umanitarie, nazionali internazionali (sempre tutte da lui autofinanziate con il suo modesto stipendio di docente; non ha mai chiesto né ottenuto, in oltre 25 anni, una sola lira-euro di finanziamento pubblico, né privato), che lo hanno fatto conoscere in tutto il mondo, nei cinque Continenti, grazie, in particolare, alla grandiosa opera umanitaria, il Cimitero internazionale dei Migranti, che sta realizzando a Tarsia (luogo simbolo per la storia, di prigionia ma anche di umanità, dell’ex Campo di Concentramento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti).
Corbelli oggi è impegnato in questa nuova importante battaglia che definisce di Giustizia e Civiltà, una battaglia per la Vita, a difesa di un popolo, quello del mondo della scuola (e non solo), contro cui si continua a registrare un accanimento inaudito, da parte del Governo, “con provvedimenti punitivi- dice lui-complice il sistema dei media (tv e giornali) che danno spazio, nei talk show, nelle interviste e nei titoli, a insulti irripetibili”.
Corbelli con forza difende questa gente offesa, discriminata e ghettizzata e respinge questi insulti che rispedisce con sdegno al mittente. Per perorare la sua giusta causa continua a intervenire, oltre che dalla popolare pagina Fb di Diritti Civili, dove i suoi interventi fanno registrare decine di migliaia di visualizzazioni e adesioni, anche dalle colonne de La Verità (giornale schierato a favore di questa battaglia) e da due settimane è anche ospite, in collegamento, dalla Calabria, dallo studio di Diritti Civili, del programma Zona Bianca di Rete 4, condotto da quel grande cronista che è Giuseppe Brindisi.
I suoi interventi, nonostante qualche difficoltà tecnica, sono orami diventati degli scontri mediatici a tutto campo. Difende con passione e coraggio le ragioni e i diritti di questa gente, ringrazia Brindisi e la Redazione di Zona Bianca che gli consentono di poter far conoscere al Paese questa giusta battaglia, ma non arretra di un millimetro.
Sa di andare ogni volta, in tv, nella fossa dei leoni dove tutti o quasi sono schierati su tesi opposte alla sua, ma questo non lo scoraggia, non lo condiziona anzi gli dà nuova carica. E, come un leone in gabbia, urla tutta la rabbia e la disperazione “di questo popolo- ggiunge- martoriato da leggi e provvedimenti ingiusti”.
Chiede giustizia e verità sulle domande che pone. E per questo si scontra con uno studio che la pensa diversamente! Ma chi minimamente conosce la storia di Corbelli, un combattente puro e irriducibile, sa che nulla e nessuno potrà mai fermarlo quando è convinto, come in questo caso e come quasi sempre è stato nella sua vita per tutte le sue battaglie, di essere nel giusto! E per oggi Corbelli ha annunciato un nuovo “annuncio importante” al “suo popolo disperato” dalla sua popolare pagina Fb. Anche questa è storia della televisione italiana.
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