Si parla molto spesso di autismo, ma le sue cause sono ancora sconosciute. Inoltre, ci sono tante false credenze correlate a questo disturbo, da cui è affetta circa una persona su cento. Secondo le stime, in Italia il disturbo dello spettro autistico colpisce un bambino su 77, di età compresa fra i 7 e i 9 anni.
Per questo motivo, in tutto il mondo, il 2 aprile è non solo una giornata di sensibilizzazione, ma anche di confronto: si tenta di comprendere l'autismo, e si cercano nuovi modi per approcciarsi alla malattia.
"Il governo e il ministero della Salute considerano la tutela dei pazienti affetti dai disturbi dello spettro autistico e il sostegno alle famiglie una priorità", ha detto il Sottosegretario alla Salute Andrea Costa, evidenziando le misure finora intraprese per trovare una soluzione a "molte delle criticità emerse". "Sicuramente il percorso è ancora lungo ma il Governo è particolarmente attento alle istanze delle persone tra le più fragili della nostra società", garantisce Costa, per poi riaffermare il proprio impegno "nel tenere alta l'attenzione su questo tema a cui sono particolarmente sensibile".
Anche Papa Francesco si dimostra sensibile a questa tematica: domani, il Santo Padre incontrerà i ragazzi di "PizzAut", pizzeria la cui gestione è in mano a ragazzi affetti da autismo, che cucineranno la pizza "Il Cantico delle Creature". Un momento fondamentale, in cui i ragazzi potranno dimostrare le loro capacità.
"Credo sia arrivato il momento di concentrarsi sulle potenzialità delle singole persone affette da Autismo e non soffermarci sempre sui loro limiti. Parliamo di quello che sanno fare", evidenzia il primario di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico Tor Vergata di Roma e mental coach della Nazionale di Scherma, Prof. Luigi Mazzone.
"Le persone affette da Autismo sono tutte diverse, perché lo spettro autistico è ampio e diversificato. Quello che vale per uno può non valere per l'altro", aggiunge, per poi sottolineare che "ognuno ha esperienze, criticità e bisogni diversi". "Quel che è certo è che ognuno di loro, a modo suo, può essere una risorsa per la società: basta capire in che modo può essere incluso concretamente".
L'inclusione, tuttavia, è ancora problematica: "L'Italia, su questo, non è ancora un Paese civile", evidenzia Gianluca Nicoletti, giornalista, scrittore e papà di Tommy, ragazzo autistico con cui ha fatto un viaggio lungo la penisola per cercare persone "fuori dal comune".
In Italia "non c'è un progetto di inclusione di vita", segnala il giornalista, fondatore di "Cervelli Ribelli" Onlus, Fondazione che ha l'obiettivo di creare e finanziare progetti volti a fornire servizi utili alle famiglie di soggetti autistici. Tuttavia, "un giorno all'anno per parlare di Autismo non basta", e l'attenzione verso questa malattia sta diventando "sempre più bassa".
Negli anni scorsi, prosegue Nicoletti, "c'era un po' di dibattito ma adesso no, anche per via del Covid che ha risucchiato tutto". "Purtroppo una persona affetta da Autismo acquista valore sociale solo quando diventa una retta. Quando, messa in istituto, vale appunto quanto la retta dello Stato che paga chi deve tenerla in vita". Su questo disturbo, però, "c'è ancora tanta ignoranza", ripete.
"E' un 'problema' che si vive nella solitudine e nella vergogna. E' ancora molto forte lo stigma sociale sul disagio mentale". Spesso non ci sono punti di riferimento, "vedo famiglie senza strumenti, senza diagnosi e a contatto con realtà al limite della truffa" e "tutto viene lasciato all'iniziativa privata del genitore. Io ho dato fondo ai miei risparmi per fare da solo quello che non sono riuscito a fare col sostegno pubblico".
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Prof. Luigi Mazzone