Xi Jinping: “La crescita della Cina è irreversibile”
Il Presidente cinese orgoglioso dello sviluppo del Paese in occasione delle celebrazioni del Centenario del Partito Comunista Cinese.
di Francesco Tortora
Venerdì 02 Luglio 2021
Dal nostro corrispondente a Bangkok - 02 lug 2021 (Prima Pagina News)
Il Presidente cinese orgoglioso dello sviluppo del Paese in occasione delle celebrazioni del Centenario del Partito Comunista Cinese.
Il Presidente Xi Jinping ha definito la crescita della Cina come “irreversibile” dai tempi in cui era una “colonia umiliata a grande potenza” durante le celebrazioni del Centenario del Partito Comunista Cinese il 1° luglio, nel corso di un discorso che ha volutamente compiuto un excursus nella Storia del Paese per ricordare ai “patrioti in Patria e ai rivali all’estero” quanta strada sia stata fatta fino ad oggi. Ed ha aggiunto il suo imperativo “alzati”.

Parlando sulla sommità del gigantesco ritratto di Mao Zedong, che domina Piazza Tienanmen, dal podio cioè dove il famoso Presidente proclamò la Repubblica Popolare Cinese nel 1949, Xi Jinping ha affermato che “l’era della Cina vittima di bullismo è finita per sempre” ed ha elogiato il Partito per l’aumento dei redditi nazionali e la restaurazione dell’orgoglio nazionale.

In un discorso che ha tracciato una linea storica che va dall’umiliazione delle guerre dell’oppio alla lotta per stabilire la Rivoluzione Socialista in Cina, Xi Jiping ha affermato anche che il Partito ha portato al “ringiovanimento nazionale” sollevando decine di milioni di persone dalla povertà e così, ha “cambiato il panorama dello sviluppo mondiale”.

Nell’estate del 1921 Mao e un gruppo di pensatori marxisti-leninisti a Shanghai fondarono il Partito che da allora si è trasformato in una delle organizzazioni politiche più potenti del mondo. Ora conta circa 95 milioni di membri, ha vissuto oltre un secolo di guerre, carestie e disordini e -più recentemente- un’impennata allo status di superpotenza che si è spesso scontrata con i rivali occidentali, Stati Uniti in primis.

In una cerimonia pomposa e densa di patriottismo, migliaia di cantanti, accompagnati da una banda musicale, hanno intonato cori commoventi tra cui “Siamo gli eredi del Comunismo” e “Senza il Partito Comunista non ci sarebbe le nuova Cina”, mentre gli invitati senza mascherine applaudivano e salutavano con le bandiere in una Piazza Tienanmen gremitissima in ogni dove.

La data del 1° luglio segna anche il 24° anniversario della consegna dell’ex colonia britannica di Hong Kong alla Cina, una data che nel passato rappresentava occasione di scontri fisici in piazza e nelle strade e manifestazioni contro la Cina.

Un anno fa, la Cina ha imposto alla città-Stato una legge draconiana sulla sicurezza nazionale in risposta a violente proteste e dimostrazioni che sono sfociate spesso in violenze metropolitane.

Questa misura ha visto così più di 64 attivisti accusati, slogan anti-Cina trasformati in reati penali e persino la chiusura di giornali critici verso Pechino mentre la legge blocca la vita ed il pensiero in una città che non molto tempo fa era libera. Quella che Amnesty International definisce una vera “emergenza dei Diritti Umani”.

La Polizia ha negato le richieste di manifestazioni in città, anche se diversi gruppi pro-Democrazia hanno promesso di sfidare la presenza di 10.000 poliziotti nelle strade.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

Cina
PPN
Prima Pagina News
Xi Jinping

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU